Finanza Notizie Italia Tria sfida tutti: no a minibot Borghi, sì risparmi spesa da reddito cittadinanza e quota 100

Tria sfida tutti: no a minibot Borghi, sì risparmi spesa da reddito cittadinanza e quota 100

19 Giugno 2019 13:08

Nell’intervista rilasciata al Financial Times, il ministro dell’economia Giovanni Tria sconfessa praticamente tutti: l’economista leghista Claudio Borghi in primis, laddove afferma che il debito non sarà pagato in minibot; il vicepremier leghista Matteo Salvini, nel momento in cui afferma che il piano anti-debito che presenterà a Bruxelles per sventare la procedura di infrazione comporterà risparmi di spesa su quota 100; il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio, visto che i risparmi di spesa arriveranno anche attingendo ai fondi destinati al reddito di cittadinanza.

Al quotidiano britannico, Tria comunica praticamente che il ricorso al reddito di cittadinanza e a quota 100 sarà inferiore alle attese: in questo modo si potranno liberare risparmi di spesa tra i 3 e 4 miliardi l’anno prossimo. Allo stesso tempo, al fine di tagliare il deficit, il titolare del Tesoro ammette che è necessario comunque un “insieme di misure”.

Il piano anti-debito, conferma il ministro, sarà reso noto la prossima settimana. Una strada per scongiurare il peggio potrebbe essere la privatizzazione. Nota dolente per il governo M5S-Lega, che aveva contemplato nella manovra finanziaria stilata per il 2019 un piano di privatizzazioni teso a raccogliere 17 miliardi di euro.

Ma finora nulla degli asset che l’esecutivo sembrava aver intenzione di vendere per ripianare le casse dello Stato è stato venduto, tanto che sui mercati si è insinuato ormai il dubbio che il piano sia ormai destinato a rimanere fantasma.

“Spero che riusciremo a fare qualcosa – dice Tria – A volte si ha bisogno di tempo. Sicuramente lo inizieremo (il piano di privatizzazioni), ma riusciremo a finalizzarlo entro la fine dell’anno? Dipende da dove vogliamo andare“.

Lo schiaffo più forte Tria lo dà al piano dei minibot di Claudio Borghi, tra l’altro dopo che un chiaro assist all’idea dell’economista e presidente della Commissione di bilancio della Camera era arrivato ieri dal leader della Lega, Matteo Salvini.

“Possiamo pagare tutti i debiti commerciali normalmente, utilizzando la nostra valuta, l’euro. Dunque, non abbiamo bisogno di altri strumenti valutari”. Alla domanda se la situazione potrebbe cambiare nel corso dei prossimi cinque anni, Tria ha detto: “Non so cosa accadrà in futuro, e perché dovremmo andare in una direzione opposta”.

Unico messaggio positivo per i piani del governo è sulla flat tax. Tria ha detto infatti al Financial Times di essere favorevole alla misura auspicata da Salvini, “per ridurre la pressione fiscale sulla classe media e sui redditi medi”.

Tuttavia, ha aggiunto, una misura del genere “dovrebbe essere introdotta in modo progressivo, come ha ammesso lo stesso Salvini (ha tenuto a precisare) , coerentemente con i nostri obiettivi in termini di finanze pubbliche”.

La flat tax, ha spiegato ancora, “dovrebbe essere compensata da tagli alle spese, altrimenti quell’aumento dell’Iva politicamente sgradito entrerà in vigore come misura di salvaguardia”.

Tria ha allontanato comunque i timori sulla possibilità che l’Italia adotti una moneta parallela attraverso il lancio dei minibot, rispondendo così alla domanda se il fine ultimo dei minibot sia l’uscita dell’Italia dall’euro:

“Non lo so. Spero che non sia questa la realtà. Non credo che lo sia. Come economista non sono d’accordo con questa idea. Sono un ministro e tutto quello che posso dire è che non ne abbiamo bisogno di questo strumento. Quello che posso dire è che nessuno in questo governo crede nella necessità di uscire dall’euro. Questo è sicuro”.