Notiziario Notizie Italia Stangata Fisco in arrivo: dal 16 settembre raffica di pagamenti. Ecco le scadenze

Stangata Fisco in arrivo: dal 16 settembre raffica di pagamenti. Ecco le scadenze

14 Settembre 2020 11:34

In arrivo la stangata fiscale di settembre. Tra i versamenti che sono stati prorogati in questi ultimi mesi a causa del Covid e gli adempimenti ordinari previsti dal calendario, dal 16 settembre fino a fine mese gli italiani dovranno districarsi tra una vera e propria giungla fiscale costituita da ben 270 scadenze. Sia chiaro, non è che i contribuenti saranno chiamati a onorarle tutte, ma tra pagamenti, comunicazioni, adempimenti, ravvedimenti operosi, dichiarazioni e istanze da presentare all’erario, saranno giornate molto stressanti. A segnalarlo è l’Ufficio studi della CGIA. “Da mercoledì prossimo – afferma il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – scatterà una vera e propria maratona fiscale. Per 15 giorni non avremo tregua e le imprese, in particolar modo quelle di piccola dimensione, saranno sottoposte a un forte prelievo”.

Negli ultimi 40 anni tasse aumentate di 11 punti
Negli ultimi 40 anni la tassazione in Italia è salita di 11 punti percentuali. Se nel 1980 era al 31,4%, nel 2019 si è attestata al 42,4 per cento. In questo periodo la punta massima è stata raggiunta 2013, quando il prelievo ha raggiunto la soglia del 43,4%, livello raggiunto a seguito dell’inasprimento della tassazione imposto dal governo Monti che ha reintrodotto la tassa sulla prima casa, ha aumentato i contributi Inps sui lavoratori autonomi, ha inasprito il prelievo fiscale sugli immobili strumentali, ha ritoccato all’insù il bollo auto.

Per l’anno in corso è estremamente difficile prevedere a quanto ammonterà la pressione fiscale. “Molto probabilmente – fa sapere la CGIA – è destinata ad aumentare, non tanto a causa di un incremento delle entrate tributarie, ma per la forte contrazione del Pil che, rispetto al 2019, dovrebbe ridursi del 10”. Si ricorda, infatti, che la pressione fiscale è il risultato del rapporto tra le entrate fiscali e il prodotto interno lordo. A chiarire l’interrogativo ci penserà la Nota di Aggiornamento del DEF che sarà presentata alle Camere nelle prossime settimane.

 

La burocrazia fiscale costa alle Pmi 3 miliardi l’anno
Oltre alle tasse in Italia il problema è anche il peso dell’oppressione fiscale che ostacola l’attività quotidiana delle imprese: 270 scadenze in 15 giorni previste in questo mese sono decisamente troppe. Al netto delle tariffe applicate dai commercialisti per la tenuta della contabilità aziendale, secondo una indagine realizzata periodicamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il costo della burocrazia fiscale in capo agli imprenditori (obblighi, dichiarativi, certificazione dei corrispettivi, tenuta dei registri, ecc.), ammonta a circa 3 miliardi di euro all’anno. Un costo che penalizza soprattutto i piccoli imprenditori che, a differenza delle medie e grandi aziende, non dispongono di strutture amministrative interne all’azienda in grado di occuparsi di questa situazione.

“Solo con un drastico taglio delle tasse e una forte iniezione di liquidità – dichiara il segretario Renato Mason – possiamo aiutare concretamente il mondo delle micro e piccole imprese. Altrimenti, rischiamo una moria senza precedenti che desertificherà tantissime zone produttive e altrettanti centri storici sia di piccole che di grandi città”.