Notiziario Notizie Italia Scuola e lavoro: perchè in Italia si sbagliano a scegliere superiori e università

Scuola e lavoro: perchè in Italia si sbagliano a scegliere superiori e università

1 Febbraio 2019 16:02

L’Italia è il paese con il terzo più alto disallineamento al mondo tra i campi di studio scelti dai giovani e le esigenze del mercato del lavoro, dopo Corea del Sud e Inghilterra/Irlanda del Nord. E anche uno di quelli in cui questo disallineamento comporta una più alta penalizzazione economica. Perché? Una risposta arriva dallo studio New Skills at Work condotto da JP Morgan e Bocconi.

La scelta dell’università
Anche se l’Italia registra la più bassa percentuale di laureati in Europa, questi non sembrano godere di un vantaggio nel mercato del lavoro dovuto alla loro scarsità. I tassi di disoccupazione dei laureati sono comparabili a quelli dei diplomati e sono molto più alti di quelli dei paesi dalla struttura economica simile: negli ultimi 15 anni, la disoccupazione dei laureati tedeschi nella fascia d’età 25-39 ha oscillato tra il 2 e il 4%, quella degli italiani tra l’8 e il 13%. Alla base di questa situazione c’è anche un’informazione inadeguata sugli esiti lavorativi e retributivi delle diverse facoltà, che porta a una scelta basata sulle sole preferenze personali per le diverse discipline. E così
la Germania laurea molti più giovani in informatica, ingegneria ed economia e management, mentre l’Italia doppia la Germania per laureati in scienze sociali e in discipline artistiche e umanistiche. Eppure le lauree che rendono di più (tra il 70 e il 100% più di una laurea umanistica) sono, nell’ordine, economia e management, giurisprudenza, medicina e ingegneria. A parte medicina, quindi, sono proprio le facoltà che registrano il deficit di laureati più alto rispetto alla Germania.

La scelta delle superiori
Ma il disallineamento tra la scelta della scuola e le esigenze del mercato del lavoro inizia ancora prima, dalle superiori. In un secondo rapporto emerge che le famiglie, nella scelta della scuola superiore, sono troppo focalizzate su aspetti di breve termine, prendendo in considerazione il gradimento dello studente, l’impegno necessario, la qualità percepita dell’istituto, e troppo poco sugli aspetti di lungo periodo, come le prospettive in termini di mercato del lavoro o accesso all’università. In generale, la conoscenza delle scelte possibili da parte di studenti e genitori all’inizio dell’ultimo anno di scuole medie inferiori è piuttosto limitata, e il processo di raccolta delle informazioni tende a concentrarsi su quelle che, già all’inizio, erano le alternative preferite. Queste alternative dipendono molto dal background socio-economico delle famiglie e, in parte, dai risultati ottenuti dallo studente.