Finanza Notizie Italia Ecotassa: effetto bonus-malus sulle vendite di auto nel 2019 (e sul Pil Italia)

Ecotassa: effetto bonus-malus sulle vendite di auto nel 2019 (e sul Pil Italia)

1 Febbraio 2019 12:47

L’ecotassa, introdotta dalla nuova legge di bilancio per incentivare l’acquisto di auto ibride ed elettriche, potrebbe avere un effetto boomerang sull’economia italiana. Secondo l’ultimo studio sulla congiuntura elaborato da Confindustria, il sistema bonus-malus, che entrerà in vigore dall’1 marzo, potrebbe imprimere un’ulteriore frenata alle vendite di auto tradizionali in Italia nel 2019, con ricadute sul Pil nazionale, visto che il settore delle quattro ruote pesa per quasi l’8% del manifatturiero complessivo.

Nuova frenata delle vendite di auto nel 2019, perchè è preoccupante?
Il settore auto in Italia potrebbe subire una nuova frenata nel 2019, dopo che l’anno scorso è stato registrato un profondo calo delle immatricolazioni (-3,1%). “La previsione per produzione e vendite di auto in Italia quest’anno è particolarmente difficile perché varie forze, con impatti molto incerti, spingono in diverse direzioni”, avverte l’ufficio studi di Confindustria. Una previsione che preoccupa considerato il fatto che il settore delle auto rimane centrale nelll’industria italiana. In termini di valore aggiunto la fabbricazione di autoveicoli vale circa il 2% del manifatturiero; includendo R&S, carrozzerie, produzione di parti e accessori, raggiunge quasi l’8%. Le imprese dell’automotive sono 5.767, con 253mila addetti (7% del manifatturiero, facendo dell’Italia la quinta in Europa), generano un fatturato di quasi 100 miliardi (10,5%), realizzano investimenti per 3,7 miliardi (14%) e R&S per 1,7 (18%, stime Anfia).

Detto questo, Confindustria vede prospettive decisamente deboli per l’Italia nel 2019, calcolando una crescita soltanto poco sopra lo zero. “I dati negativi in Italia nella seconda metà del 2018 contano molto nel calcolare la crescita annua del Pil nel 2019: il “trascinamento”, la variazione che si avrebbe con un profilo piatto quest’anno, è -0,2%”, avvertono dall’ufficio studi di Confindustria. La dinamica a inizio 2019 è prevista debole: il Pmi manifatturiero a gennaio è caduto molto sotto soglia 50, nei servizi è stato poco sopra, la produzione è stimata quasi piatta. Alla luce di questi dati, “anche se il Pil risalisse dal secondo trimestre, è alta la probabilità di una crescita annua poco sopra lo zero”, concludono.

Quali fattori peseranno sul comparto auto?
Tra i fattori c’è il rischio dazi, già minacciati, sulle vendite di auto tra Usa, Ue e Cina. C’è poi il rischio che l’export possa sgonfiarsi. Alcuni paesi, infatti, specie la Cina, spingono per una maggiore produzione domestica di auto e quindi minori importazioni dall’Europa. Ciò rischia di penalizzare soprattutto la produzione della Germania, cui quella italiana è legata a doppio-filo, che è pari a oltre un terzo dell’industria automotive europea. Terzo fattore, tutto italiano, è l’ecotassa o il bonus-malus, varato con la legge di bilancio, che sarà in vigore da marzo per spingere le vendite di auto ad alimentazione ibrida/elettrica. Ciò rischia di deprimere le vendite di vetture tradizionali, anche di produzione nazionale. “Queste misure – aggiunge Confindustria – si sommano a un lento processo, in atto, di mutamento della domanda, specie per la mobilità urbana, su cui agiscono anche misure locali più restrittive per le auto a combustibili fossili”.