Finanza Notizie Italia Ocse rivede al rialzo Pil Italia, ma lancia anche monito su banche, debito e pensioni

Ocse rivede al rialzo Pil Italia, ma lancia anche monito su banche, debito e pensioni

28 Novembre 2017 13:36

Ocse più ottimista sull’economia italiana, prevista comunque in rallentamento nei prossimi anni. L’istituzione ha alzato le stime sulla crescita del Pil a +1,6% per l’anno in corso e +1,5% per il 2018 (rispetto a +1,4% e +1,2% previsti a settembre), ricordando comunque che “l’elevato stock dei crediti deteriorati e l’alto debito pubblico espongono l’Italia a rischi finanziari“. 

Nel suo Economic Outlook semestrale, l’Ocse prevede per il 2019 un indebolimento del Pil italiano a +1,3%.

Il Pil mondiale è stimato in rialzo fino a +3,7% nel 2018, al ritmo di crescita migliore degli ultimi anni, prima di rallentare il passo a +3,6%, sempre nel 2019.

In particolare, secondo l’Ocse, gli Stati Uniti testeranno il punto più alto della crescita economica l’anno prossimo, mentre l’Eurozona, il Giappone e la Cina assisteranno a un indebolimento del Pil già a partire dal 2018, e anche nel 2019.

Tornando al caso specifico dell’Italia, il debito pubblico è previsto in flessione al 129,8% del Pil nel 2018 rispetto al 131,6%  di quest’anno, e in ulteriore discesa, al 127,7%, nel 2019. Sul deficit, l’outlook è di un calo dal 2,1% del 2017 all’1,6% nel 2018 e all’1,1% nel 2019.

L’Ocse sottolinea che l’economia italiana sarà sostenuta dai consumi, così come anche dagli investimenti e dalle esportazioni. Viene rimarcato l’invito a proseguire nella strada delle riforme strutturali, che “devono continuare se l’Italia vuole rafforzare la coesione sociale e la crescita potenziale”.

L’attenzione è in particolare sul nodo delle pensioni. “Va mantenuto il legame tra l’età pensionistica e l’attesa di vita per rafforzare l’equità tra le generazioni e tutelare la sostenibilità del sistema pensionistico nel lungo termine”. E non manca il monito: per l’istituzione un eventuale rallentamento delle riforme o una deviazione sui conti pubblici dopo le elezioni attese nel 2018 “provocherebbero una caduta della fiducia e farebbero deragliare l’Italia da una ripresa durevole”.

L’inflazione è attesa all’1,4% quest’anno, all’1,2% nel 2018 e all’1,4% nel 2019, mentre il tasso di disoccupazione è stimato in flessione dall’11,2% del 2017 al 10,5% e al 10,1% nei prossimi due anni.