Notiziario Notizie Italia Il lavoro riparte dal turismo, destagionalizzazione aumenterebbe occupazione stabile

Il lavoro riparte dal turismo, destagionalizzazione aumenterebbe occupazione stabile

10 Luglio 2018 10:29

lavoro turismo

In un’Italia con una disoccupazione quasi all’11% e quella giovanile addirittura al 32%, l’occupazione potrebbe ripartire dal turismo. I dati delle varie associazioni di categoria e delle istituzioni vanno tutti nella stessa direzione, sostenendo che quest’estate vedrà un boom di assunzioni nel settore turistico, soprattutto tra i giovani. Un trend già partito nei mesi scorsi, che ha visto ristorazione e turismo gli ambiti più fiorenti di offerte di lavoro.

“Che il turismo sia un settore cardine per l’economia italiana non è una novità”, afferma Eva Maggioni, Head of Sales & Strategy di CornerJob. I dati di CorneJob mostrano infatti come le posizioni in ambito turismo e HoReCa hanno guidato le offerte di lavoro già nel trimestre aprile-giugno, catalizzando il 31% del totale, in rialzo del 6% rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Seguono le offerte nel manifatturiero (a quota 24%) e nel commerciale (13%).

Lavoro turismo

I benefici occupazionali, però, non devono per forza essere limitati al periodo estivo. Secondo Assoturismo, le ricadute positive sul lavoro sarebbero ancora maggiori se si varasse un progetto concreto di destagionalizzazione per permettere all’Italia di valorizzare la propria offerta turistica per dodici mesi. “Una stagionalità più lunga sarebbe una grande opportunità per le imprese – sostiene l’associazione di stetore – soprattutto nel Mezzogiorno che soffre una stagionalità ingiustamente breve, e migliorerebbe le prospettive occupazionali”.

La Lombardia mantiene la guida del mercato del lavoro, tallonata dal Lazio
Sul fronte delle offerte a livello geografico, la ricerca vede al primo posto La Lombardia che catalizza il 27% del totale, seguita, a distanza di un solo punto, dal Lazio che raccoglie il 26% del totale. Seguono l’Emilia Romagna a quota 10%, il Veneto al 9% e Piemonte e Campania a quota 8%.