Finanza Notizie Italia Eurobond, guerra di nervi tra Italia e asse del Nord. Die Welt: ‘mafia aspetta nuova pioggia di soldi da Bruxelles’

Eurobond, guerra di nervi tra Italia e asse del Nord. Die Welt: ‘mafia aspetta nuova pioggia di soldi da Bruxelles’

9 Aprile 2020 09:46

Progetto europeo e sogno europeo a rischio: il premier Giuseppe Conte lo ripete anche alla BBC, dopo le dichiarazioni bomba rilasciate al quotidiano tedesco Bild, con cui ha praticamente lanciato un ultimatum all’Europa:

“È nell’interesse reciproco che l’Europa batta un colpo, che sia all’altezza della sfida, altrimenti dobbiamo assolutamente abbandonare il sogno europeo e dire ognuno fa per sè”, ha tuonato il presidente del Consiglio, in vista dell’Eurogruppo di oggi, atto secondo, dopo il flop del meeting dell’altro ieri.

Motivo dell’ira di Conte l’opposizione di Germania e Olanda alla soluzione auspicata dall’Italia e appoggiata anche dalla Francia di Emmanuel Macron: soluzione degli eurobond, o anche covid bond o coronabond, vista la situazione. L’Olanda ha detto no anche a una versione light del MES.

Conte ha mostrato tutta la sua delusione nei confronti di un’Europa che continua a essere divisa: “Se l’Europa non si darà strumenti finanziari all’altezza della sfida, come gli Eurobond, l’Italia sarà costretta a far fronte all’emergenza e alla ripartenza con le proprie risorse. Ma le risposte nazionali rischiano di essere meno efficaci rispetto ad un’azione coordinata europea e possono mettere a repentaglio il sogno europeo”.

Nel frattempo, esplode un’altra bomba che mette in evidenza la forte tensione tra l’Italia da un lato e la Germania – ma nelle ultime ore anche e/o soprattutto l’Olanda) dall’altro.

Il quotidiano tedesco Die Welt ha scritto infatti che “in Italia la mafia aspetta soltanto una nuova pioggia di soldi da Bruxelles”.

Così come quanto riportato dall’Agenzia Nova, Die Welt, mostrando la propria opposizione agli eurobond-coronabond, ha anche detto che “gli italiani devono essere controllati” dalla Commissione europea e “devono dimostrare” di spendere gli aiuti esclusivamente per l’emergenza sanitaria.

In questi giorni in cui “sono in gioco le basi dell’Ue” – ha sottolineato ancora l’articolo del quotidiano – ci si interroga su “fino a che punto debba arrivare la solidarietà finanziaria tra i 27 Stati membri”. La solidarietà è deve essere “generosa” ma non senza limiti né controlli, evidenzia “Die Welt”.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è sbottato, lanciando un appello al governo di Angela Merkel affinché si dissoci dalla “vergognosa” posizione presa dal quotidiano”.

Di Maio, intervistato in diretta a Uno Mattina, ha parlato di una “affermazione vergognosa e inaccettabile”. “Mi auguro che Berlino prenda le distanze. L’Italia piange oggi le vittime del Coronavirus, ma ha pianto e piange ancora le vittime di mafia. Non è per fare polemica ma non accetto che in questo momento si facciano considerazioni del genere”.

Tornando al pomo della discordia eurobond, no MES e si coronabond sono stati ribaditi anche dal ministro dell’economia Roberto Gualtieri che, in una intervista rilasciata al Sole 24 Ore, ha confermato la propria delusione per l’atteggiamento dei falchi europei, facendo notare, tra l’altro, che “la creazione di debito pubblico Ue è già nei trattati“, oltre a essere “una necessità per contrastare gli effetti economici del Coronavirus”.

E il Mes Fondo salva stati, ha detto il titolare del Tesoro, “Non costituisce lo strumento adatto per rispondere a questa crisi”. Dunque, “non è nei piani dell’Italia fare ricorso al Mes”. Piuttosto,  “ora si è compreso che, come hanno scritto Conte, Macron e gli altri capi di Stato e di Governo nella loro lettera, non solo occorre dispiegare tutti gli strumenti di cui l’Europa dispone adattandoli alle caratteristiche di una crisi inedita, ma bisogna costruirne di nuovi. Per questo si sta lavorando su altre tre proposte da sottoporre ai leader del Consiglio Europeo: un fondo paneuropeo di garanzia da 200 miliardi della Bei, Sure, lo strumento di sostegno all’occupazione da 100 miliardi proposto dalla Commissione europea e soprattutto, cosa per noi essenziale, un nuovo Fondo per la Ripresa finanziato attraverso l’emissione di titoli comuni e basato sulle proposte della Francia e dell’Italia, che è il cuore del difficile negoziato in corso”.

Peccato che, a fronte di tutto questo parlare di coronabond ed eurobond, un alt a non esagerare arriva da Christine Lagarde, numero uno della Bce: non ossessioniamoci troppo sui coronabond, dice Lagarde, aggiungendo che esistono altri strumenti attraverso cui l’Europa può dimostrare la propria solidarietà. Una dichiarazione non proprio di buon auspicio per l’Italia, che si prepara alla nuova riunione dell’Eurogruppo di oggi.