Finanza Notizie Italia Confcommercio taglia stime Italia. ‘Sblocco opere infrastrutture farebbe salire Pil del 2,5%’

Confcommercio taglia stime Italia. ‘Sblocco opere infrastrutture farebbe salire Pil del 2,5%’

21 Ottobre 2019 13:52

“Diamo atto al Governo di aver concentrato le poche risorse disponibili e gli stretti margini di flessibilità sull’obiettivo fondamentale di disinnescare gli aumenti dell’Iva. Ma occorre rafforzare le azioni per la crescita: anzitutto mobilitando decine di miliardi di risorse disponibili (europee e nazionali) e trasformando così capitoli di bilancio in cantieri aperti ed in opere utili a realizzare in tempi ragionevoli”. Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel corso della conferenza stampa con cui ha dato il via al forum di Conftrasporto a Cernobbio.

Le notizie che arrivano da Confcommercio non sono delle migliori. Pochi minuti prima è stata resa nota, infatti, la decisione dell’associazione di rivedere al ribasso l’outlook sulla crescita del Pil italiano del 2019 a +0,1%, rispetto alla precedente previsione del +0,3%.

Tagliate anche le previsioni per il 2020, che danno ora una espansione del Pil al +0,3% dal +0,5% stimato in precedenza. Miglioramento, invece, per l’outlook sui consumi per il 2019, fissato ora al +0,4% dal +0,3% Ma appena il tempo di tirare un sospiro di sollievo, e arriva l’altra batosta, visto che Confcommercio peggiora le stime sui consumi del 2020, per cui intravede un rialzo dello 0,3%, rispetto al precedente +0,5%.

“Oggi stiamo vivendo una fase di stagnazione della nostra economia e il 2020 sarà ancora un anno molto difficile – ha precisato Sangalli – Le maggiori preoccupazioni per il nostro Paese vengono dal versante interno che sconta le conseguenze della prolungata assenza di crescita, a causa dei deficit strutturali che frenano la competitività del Paese, intrappolandone le migliori energie. Tornare subito a crescere è, dunque, una strada obbligata. Si deve spendere tutto quello che è stato stanziato e investire meglio, rilanciando in Europa il negoziato sulla possibilità di non computare nel deficit il cofinanziamento degli investimenti strategici”.

Ma come?  Sangalli rende noto che lo “sblocco delle opere infrastrutturali porterebbe un incremento di Pil del 2,5% e la creazione di 300mila posti di lavoro”. Dal rapporto presentato emerge infatti che, se il Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti fosse completato nei tempi previsti (10 anni),  il Pil italiano sarebbe interessato da un incremento del 2,5% e dall’avvio di 300mila posti di lavoro all’anno, tra diretti, indiretti e indotti”.

Il punto, viene messo in evidenza, che “le risorse ci sono, ma non vengono spese: nel 2018 il ministero delle Infrastrutture non ha speso il 60% dei fondi che aveva in bilancio (5,7 miliardi). Criticità anche nella capacità di spesa dei fondi strutturali europei: a poco più di un anno dalla fine del periodo di programmazione per il PON (Programma Operativo Nazionale) Infrastrutture e reti è stato speso solo il 23% delle somme disponibili”.

Non un bel quadro quello dell’Italia, certificato anche dai nuovi numeri che arrivano da Save the Children. Nel rapporto “Il tempo dei bambini” emerge che, negli ultimi dieci anni, il numero dei minori che vivono in povertà assoluta, in Italia, si è più che triplicato, passando dal 3,7% del 2008 al 12,5% del 2018. Oggi sono oltre 1,2 milioni.

Così Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children:

“Nell’ultimo decennio insieme alle diseguaglianze intergenerazionali, si sono acuite le diseguaglianze geografiche, sociali, economiche, tra bambini del Sud, del Centro e del Nord, tra bambini delle aree centrali e delle periferie, tra italiani e stranieri, tra figli delle scuole bene e delle classi ghetto. Si sono divaricate le possibilità di accesso al futuro”. “Un paese “vietato ai minori” – ha sottolineato Neri – che negli ultimi dieci anni ha perso di vista il suo patrimonio più importante: i bambini. Impoveriti, fuori dall’interesse delle politiche pubbliche, costretti a studiare in scuole non sicure e lontani dalle possibilità degli altri coetanei europei. Ma che non si arrendono, che hanno trovato il coraggio di chiedere a gran voce che vengano rispettati i loro diritti, che gli adulti lascino loro un pianeta pulito e un ambiente di vita dove poter crescere ed esprimersi”.