Finanza Notizie Italia Altra grana per Carige, 600 piccoli azionisti pronti a chiedere danni per titoli spazzatura

Altra grana per Carige, 600 piccoli azionisti pronti a chiedere danni per titoli spazzatura

5 Marzo 2019 16:01

Sono stati rovinati dai cosiddetti “titoli spazzatura”. Sono quasi 600 i piccoli azionisti di Carige che, stando a quanto riporta La Stampa, si sono costituiti in massa nel processo contro aggiotaggio che vede sedere sul banco degli imputati gli ex manager dell’istituto di credito genovese. “Ognuno ha perso 70.000 euro”, si legge nell’articolo.

“E alla fine quasi 600 piccoli azionisti Carige si sono costituiti parte civile contro la banca e i suoi ex manager in un processo finora rimasto nell’ombra, che potrebbe materializzare uno spartiacque importante nella storia della Cassa genovese. Il dibattimento è quello iniziato stamattina a Roma contro l’ex numero uno dell’istituto, ed ex vicepresidente Abi (Associazione bancaria italiana) Giovanni Berneschi e altre nove persone oltre alla stessa Banca Carige, chiamata in causa per la legge sulla responsabilità amministrativa delle società”.

I reati contestati sono di vario tipo: aggiotaggio ma anche ostacolo alle autorità di vigilanza fino al 2013, attraverso cui la banca avrebbero convinto centinaia di risparmiatori a investiire su titoli destinati a precipitare.

“Almeno 550 potenziali vittime sono assistite dal Codacons, già ammesso per il tramite del legale Bruno Barbieri di Bologna: La perdita media contestata da ciascuno – spiega – è di 70.000 euro, circa il doppio di quanto avvenne per il caso Cariferrara”.

Si trarrerebnbe dunque di una somma di 40 milioni circa, che le parti civili potrebbero chiedere alla nuova gestione della banca, anche se i fatti sono relativi alla gestione passata. Tra i fatti che avallerebbero le accuse di aggiotaggio ce n’è uno su cui si stanno focalizzando i pubblici ministeri. La Stampa riporta che il caso risale al 25 febbraio del 2013, “quando i componenti del cda diffusero un comunicato stampa in cui annunciavano di “poter pervenire a una proposta di distribuzione di un adeguato dividendo agli azionisti.Per l’accusa si trattava di un annuncio irrealistico, fumo negli occhi, tentativo di illudere i risparmiatori e di confortare il mercato per dribblare ubn aumento di capitale, rappresentando una stabilità patrimoniale che non c’era”.

Oggi Carige ha fatto parlare di sé anche con un articolo del Messaggero, che ha riportato che i commissari della banca genovese che è stata commissariata all’inizio dell’anno dalla Bce hanno ricevuto già alcune offerte “da fondi e una banca”.

La banca, il cui nome era trapelato giorni fa anche da indiscrezioni del Sole 24 Ore, è Credem. Ma immediata è arrivata la smentita dell’istituto. In una nota si legge che Credem ha smentito “categoricamente, sia di aver presentato offerte di qualsiasi natura sia di avere alcun genere di valutazione in corso” riguardo a “ipotetiche operazioni straordinarie con Carige”.