Finanza Intel annuncia maxi ristrutturazione: tagli, stop ai progetti e focus sull’AI

Intel annuncia maxi ristrutturazione: tagli, stop ai progetti e focus sull’AI

Intel riduce del 25% il personale, cancella progetti in Germania e Polonia, consolida operazioni e investe su AI e tecnologia 18A per competere nel mercato dei semiconduttori.

27 Luglio 2025 12:00

Intel avvia una trasformazione che gli addetti ai lavori definiscono “imponente”, mettendo a segno ben 24.000 licenziamenti e ridisegnando radicalmente la propria identità. In un settore votato all’innovazione costante, la multinazionale statunitense rilancia così la sfida nel campo dei semiconduttori.

Al timone di questa svolta, il nuovo CEO Lip-Bu Tan, architetto di una ristrutturazione che prevede tagli al personale per un totale del 25%: dai precedenti 99.500 dipendenti a circa 75.000 entro fine 2025. Secondo le sue dichiarazioni, si tratta di una mossa “dura ma indispensabile” per affrontare un futuro in cui la competizione si fa sempre più serrata.

I costi di questa manovra, già valutati in 1,9 miliardi di dollari, includono anche la contrazione della dirigenza, con metà dei livelli manageriali eliminati in favore di una struttura più snella. Le prospettive, però, non si limitano ai risparmi: il piano punta a nuove opportunità di espansione e diversificazione per colmare una recente perdita netta di 2,9 miliardi di dollari a fronte di ricavi stabili a 12,9 miliardi.

Allontanamento dai mercati europei

Tra gli elementi più clamorosi del riassetto, spiccano i cancellati progetti in Germania e Polonia, inizialmente pensati per ampliare la produzione su scala continentale. Questo repentino dietrofront ha sollevato timori d’incertezza sulla presenza del gruppo in Europa, mentre negli Stati Uniti si registra un inevitabile rallentamento nell’avanzamento dello stabilimento in Ohio.

In parallelo, le attività di assemblaggio subiscono un corposo ripensamento strategico, con lo spostamento graduale delle operazioni dal Costa Rica verso Vietnam e Malesia. Sono interventi che rientrano in un’ottica di ottimizzazione globale, in cui i costi operativi e la necessità di procedure più efficienti costituiscono variabili essenziali.

Puntare sull’intelligenza artificiale e sulla prossima generazione di chip

Nonostante le turbolenze, l’orientamento dell’azienda appare chiaro: investire con convinzione nell’evoluzione tecnologica, e in particolare sull’implementazione di intelligenza artificiale nei propri processi e prodotti. Uno dei fulcri di questa strategia è il processo 18A, definito cruciale per competere con colossi come TSMC e Nvidia.

L’eventuale sviluppo della tecnologia 14A, invece, è stato subordinato alla presenza di un numero adeguato di clienti esterni pronti a condividere i costi di ricerca e produzione. Tali scelte, pur rischiose, consentono a Intel di canalizzare risorse e competenze verso un futuro più focalizzato sull’innovazione di punta.

Reazioni del mercato e possibili scenari

L’annuncio di questa gigantesca riorganizzazione non è passato inosservato. Gli investitori hanno reagito con una certa diffidenza, determinando un calo del 6% del titolo e contribuendo a una flessione complessiva del 30% nell’ultimo anno. Sebbene il clima di incertezza sembri ancora palpabile, il management ribadisce l’importanza di una linea di intervento coraggiosa, capace di rilanciare l’azienda e di diminuire la distanza rispetto ai principali concorrenti.

I futuri trimestri saranno decisivi: tra previsioni di ulteriori rendiconti in perdita e un mercato in perpetuo fermento, la sfida di restare competitivi appare tutt’altro che semplice. Tuttavia, la volontà di riposizionarsi su segmenti a maggior valore aggiunto getta le basi per una possibile ripresa, sia dal punto di vista operativo che di immagine.

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