Finanza Personale Volkswagen sotto pressione a causa dei dazi USA

Volkswagen sotto pressione a causa dei dazi USA

Volkswagen colpita dai dazi USA: perdite per 1,3 miliardi, tagli al personale, revisioni delle stime e forte crescita delle vendite di veicoli elettrici.

27 Luglio 2025 13:00

La tempesta finanziaria che si è abbattuta su Volkswagen nel 2025 è il risultato di tensioni commerciali globali e di una rapida erosione dei margini, innescata dai dazi USA che hanno aumentato i costi di esportazione verso il mercato nordamericano.

Questo scenario ha spinto la casa automobilistica tedesca a rivedere la propria strategia globale, mettendo in discussione ogni aspetto, dal posizionamento dei brand allo sviluppo di nuove tecnologie. La perdita di 1,3 miliardi di euro registrata nel primo semestre, unita a un drastico calo delle stime sui profitti operativi, ha creato uno shock senza precedenti nei vertici aziendali.

Il taglio del personale, fissato in 35.000 posti entro il 2030, rappresenta la risposta immediata per contenere le spese e mantenere la competitività in un mercato sempre più complesso.

Turbulenza sui marchi Premium

I brand di lusso come Audi e Porsche sono stati particolarmente colpiti: nel secondo trimestre di quest’anno, i loro ricavi si sono contratti rispettivamente del 64% e del 91%. La concorrenza asiatica e l’incertezza dei mercati hanno eroso quote di mercato un tempo solide.

Questa situazione drammatica ha costretto Volkswagen a valutare l’ipotesi di un dazio europeo del 15%, simile a quello giapponese, per proteggere la produzione interna. Nel frattempo, sono allo studio forme di concessioni tariffarie nel quadro degli accordi internazionali, mentre il timore di ulteriori reciproci rialzi dei dazi frena la ripresa.

La necessità di un controllo più rigoroso delle spese interne coronano le scelte di ristrutturazione, che puntano a una riduzione delle linee produttive in Germania e a un sistema di fornitori più snello.

Il ruolo di Oliver Blume

Nel mezzo di questo scenario complesso, il CEO Oliver Blume ha annunciato un piano di investimenti Stati Uniti che mira all’apertura di uno stabilimento dedicato al marchio Audi sul suolo americano. La speranza è che questa mossa garantisca nuovi spazi di contrattazione e riduca l’impatto dei dazi.

Nel breve termine, l’obiettivo è contenere il margine operativo tra il 4% e il 5%, in netto calo rispetto al previsto 5,5%-6,5%. La presenza diretta negli Stati Uniti, infatti, potrebbe apportare vantaggi competitivi tali da compensare almeno in parte la flessione dei consumi e la conseguente caduta dei volumi di vendita.

Tendenza verso i veicoli elettrici

Nonostante i rivolgimenti, la crescita dei veicoli elettrici rappresenta l’unico barlume di speranza: le vendite hanno toccato quota 465.500 unità nella prima metà dell’anno, segnando un balzo del 47%. Tuttavia, i costi di sviluppo e la riduzione delle prospettive di utile hanno spinto Volkswagen a ritoccare al ribasso le previsioni di flusso di cassa netto: si stima ora un valore compreso tra 1 e 3 miliardi di euro.

Questo dato sottolinea ancora una volta le difficoltà di navigare in un contesto scosso da barriere commerciali, trasformazioni tecnologiche e pressioni sui mercati. In ogni caso, la scelta di puntare sull’innovazione green riflette la volontà di cavalcare la nuova ondata di elettrificazione, nella speranza di stabilizzare i conti e consolidare la presenza globale a lungo termine.

Se vuoi aggiornamenti su Finanza Personale inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.