Cibo made in Italy tra i più amati al mondo. Dazi Usa e le ricadute sui brand

Fonte immagine: iStock
Il cibo italiano è ancora il più amato negli USA e nel mondo ma i dazi di Trump pongono seri rischi all’esportazione dei prodotti alimentari del nostro paese soprattutto di quelli non premium e senza un brand forte. Così emerge da una ricerca condotta da Brand Finance su un campione di oltre 170.000 persone rappresentativo di più di 100 paesi per analizzare la capacità di influenzare senza costrizioni i consumatori, le imprese e i governi degli altri paesi.
Made in Italy: quali sono i paesi che amano i cibi italiani
Dall’analisi emerge come i prodotti e i brand italiani sono sia i più amati al mondo – alla pari con quelli americani e giapponesi – sia i più raccomandati – sostanzialmente alla pari con quelli canadesi, svizzeri, giapponesi e tedeschi. Gli USA sono il terzo mercato di sbocco per i prodotti italiani e tra i brand italiani rivolti direttamente a consumatori finali hanno un elevato peso l’alimentare & bevande, il tessile abbigliamento e gli autoveicoli di lusso.
Gli americani hanno una vera e propria passione per l’Italia tanto che gli USA sono uno dei paesi che hanno concorso a posizionare, nell’analisi di Brand Finance, il primato del cibo italiano come il più amato al mondo.
Tuttavia i dazi di Trump potrebbero frenare l’incremento delle esportazioni dei prodotti alimentari italiani soprattutto di quelli non premium e senza un brand forte, quindi difficilmente in grado di sostituire i prodotti con Italian sounding, che a livello globale pesa il doppio dell’export alimentare italiano, dice la ricerca di Brand Finance.
Ma non solo negli USA. La passione per il cibo italiano è diffusa anche in paesi come la Cina, l’India, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi, tutti paesi con grandi margini di incremento in cui uno dei maggiori freni è la scarsità di brand italiani in grado di competere a livello globale. Questa contraddizione è evidenziata dalla scarsità di marche italiane nella Brand Finance Food 100, la classifica dei principali brand alimentari del mondo ordinati per valore del trademark, in cui sono presenti solo Barilla e Ferrero.
Brand Italia vale 2400 mld di dollari
La buona percezione dei prodotti e dei brand italiani concorre alla forza dell’Italia che anche quest’anno è al 9° posto nel Global Softpower Index 2025 di Brand Finance. La softpower è uno dei fattori chiave con cui Brand Finance stima il valore del brand Nazione; quest’anno, il brand Italia vale 2.400 miliardi di dollari, confermando così la nona posizione anche tra i brand Nazione ordinati per valore economico. Anche questa classifica è dominata dagli USA il cui brand vale 37.300 miliardi di dollari, grazie alla forte crescita durante il 2024. La crescita record del 26% del brand Spagna, che raggiunge così un valore pari a 2.200 miliardi dollari, avvicina pericolosamente la Spagna all’Italia.
“La nostra analisi mostra che i risultati del Global Soft Power Index sono strettamente correlati ai principali fattori trainanti della crescita economica. In particolare, il 60% delle variazioni sia nelle esportazioni commerciali sia nei movimenti studenteschi sono correlati alle variazioni del Global Soft Power Index; inoltre, il 47% delle entrate turistiche e il 34% degli afflussi di investimenti diretti esteri seguono lo stesso schema. L’atteggiamento fortemente divisivo di Trump, del vicepresidente Vance e del consigliere Musk, potrebbero impattare negativamente nella softpower americana e quindi nelle esportazioni dei prodotti USA nel mondo“, sottolinea Massimo Pizzo di Brand Finance.