Caro vita e inflazione: come cambia la spesa alimentare delle famiglie italiane
Le famiglie italiane riducono la spesa alimentare per l’inflazione: calano i consumi, aumentano i prezzi e cresce il ricorso ai discount. Ecco i dati e le prospettive.
Fonte immagine: Finanza.com
In un’Italia dove il peso della crisi si fa sentire ogni giorno di più, le famiglie italiane si trovano strette tra la morsa di prezzi che non smettono di salire e la necessità di stringere la cinghia sul fronte della spesa alimentare.
Un copione già visto, ma che ora si ripropone con nuove sfumature di difficoltà: il portafoglio si svuota più in fretta, mentre il carrello della spesa si alleggerisce, lasciando sul campo non solo beni superflui, ma anche alimenti fondamentali per la salute quotidiana.
La riduzione del potere d’acquisto e l’effetto domino sull’alimentazione
Il nodo cruciale di questa stagione economica resta la riduzione potere d’acquisto. Gli ultimi dati parlano chiaro: rispetto allo scorso anno, nei primi mesi del 2025 i volumi di cibo acquistato sono scesi dell’1,2%, mentre la spesa complessiva è aumentata dell’1,4%.
Un vero e proprio paradosso che lascia il segno sulle abitudini di consumo e costringe le famiglie a fare i conti con un’inflazione che sembra non dare tregua. Il risultato? Una perdita stimata di 110 euro annui per una famiglia con due figli, cifra che pesa come un macigno in un contesto dove ogni euro conta.
Tagli dolorosi: gli alimenti che spariscono dalla tavola
A farne le spese sono soprattutto quei prodotti che, fino a ieri, rappresentavano la base di una dieta sana ed equilibrata. Drammatico il crollo del consumo di oli e grassi (-36%), ma non va meglio per il pesce (-22%) e le verdure (-21,5%).
Dati che non possono lasciare indifferenti, soprattutto se si pensa alle possibili ripercussioni sulla salute pubblica. È un segnale d’allarme che riguarda tutti, ma colpisce in particolare le fasce più deboli della popolazione, già messe a dura prova dalla crisi.
La corsa ai discount e il rischio di un circolo vizioso
In questo scenario a tinte fosche, i discount emergono come l’unica vera ancora di salvezza per molti. Il loro fatturato è cresciuto del 40% dal 2019 al 2024, a testimonianza di un cambiamento radicale nelle abitudini d’acquisto. Sempre più italiani, infatti, scelgono la strada del risparmio, pur consapevoli che il prezzo da pagare potrebbe essere quello di una qualità inferiore o di una dieta meno equilibrata.
Le associazioni dei consumatori lanciano l’allarme: senza interventi strutturali, il rischio è quello di scivolare in un circolo vizioso di impoverimento alimentare, con effetti a cascata sulla salute collettiva. Serve una risposta concreta, prima che il disagio diventi la nuova normalità.
Se vuoi aggiornamenti su Finanza Personale inserisci la tua email nel box qui sotto: