Finanza Personale Pagamenti digitali SPID sotto attacco: dipendenti pubblici e pensionati nel mirino delle truffe

SPID sotto attacco: dipendenti pubblici e pensionati nel mirino delle truffe

Allarme truffe SPID: cybercriminali rubano stipendi e pensioni modificando l’IBAN. Scopri come difenderti e quali sono le categorie più colpite.

17 Luglio 2025 15:30

In tempi recenti, le truffe con lo SPID hanno raggiunto livelli allarmanti, mettendo in seria difficoltà gli utenti che si affidano quotidianamente al Sistema Pubblico di Identità Digitale. In particolare, a subire i danni maggiori sono spesso dipendenti pubblici e pensionati, raggirati con tecniche di phishing che mirano a sottrarre dati personali e documenti sensibili.

Le informazioni rubate vengono talvolta scambiate sul dark web, consentendo di creare profili falsi capaci di dirottare pagamenti e generare enormi profitti illeciti. Purtroppo, le vittime si accorgono del problema soltanto quando non ricevono più lo stipendio o la pensione, rendendo il frode ancora più subdola e difficile da contrastare.

Nuove vulnerabilità nei portali istituzionali

Gran parte degli attacchi sfrutta una pericolosa vulnerabilità che permette di attivare più identità digitali sull’identico codice fiscale. Dopo aver carpito i dati necessari, i criminali sostituiscono l’IBAN registrato all’interno di sistemi di pagamento fondamentali come il portale NoiPA e i servizi erogati da INPS. Questa manomissione consente di far confluire salari e pensioni su conti correnti sconosciuti, senza che il legittimo destinatario abbia il minimo sospetto. Di conseguenza, numerosi cittadini si ritrovano con accrediti mancanti e denaro sparito, perdendo fiducia nelle piattaforme digitali e rendendo necessario un intervento strutturale per tutelare le fasce più esposte della popolazione.

Strategie di protezione e analisi dei rischi

L’azione dei malintenzionati coinvolge anche la Agenzia delle Entrate, dove gli accessi non autorizzati permettono di modificare dati sensibili e ricavare ulteriori vantaggi. Per fronteggiare la minaccia, i provider di identità digitale stanno investendo in sistemi di intelligenza artificiale, con algoritmi pensati per riconoscere comportamenti anomali e bloccare immediatamente transazioni sospette. Questo miglioramento mira ad accrescere la sicurezza dei portali, favorendo un monitoraggio continuo e una reazione più tempestiva agli attacchi. Tuttavia, la condivisione di informazioni tra enti pubblici, aziende e utenti risulta essenziale: la collaborazione permette di anticipare nuove forme di raggiro e di proteggere l’intero ecosistema digitale.

Consigli pratici per difendersi

Per evitare di cadere preda di questi schemi fraudolenti, gli esperti raccomandano di attivare sempre la autenticazione a due fattori, assicurandosi che solo il legittimo titolare possa accedere ai propri servizi. È cruciale verificare regolarmente i dati inseriti sui portali istituzionali, vigilando sull’IBAN e segnalando tempestivamente ogni anomalia. Anche un’attenzione costante alle comunicazioni sospette, accompagnata da una revisione periodica delle password, contribuisce a mantenere alto il livello di prevenzione. Infine, se si sospettano sottrazioni o manomissioni, è fondamentale sporgere denuncia alle autorità competenti e contattare immediatamente il fornitore SPID per richiedere il blocco dell’account e l’avvio delle procedure di ripristino.

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