Finanza Personale Mercati Crisi Stellantis: il piano slitta e i conti crollano, cosa sta succedendo?

Crisi Stellantis: il piano slitta e i conti crollano, cosa sta succedendo?

Stellantis perde 2,3 miliardi in sei mesi e rinvia il piano industriale al 2026. Il nuovo CEO Filosa riuscirà a rimettere in piedi un gruppo in piena crisi?

13 Ottobre 2025 17:50

Il gruppo Stellantis si trova in una fase di tempesta finanziaria che scuote l’intero settore automobilistico. L’improvvisa decisione di posticipare il nuovo piano industriale al giugno 2026 ha destato scalpore tra gli investitori, affamati di chiarezza in un periodo segnato da dazi variabili, richieste ambientali sempre più stringenti e mercati in evoluzione.

Nel frattempo, il neoeletto CEO Antonio Filosa eredita una situazione complessa, tracciata da una perdita netta di 2,3 miliardi di euro nel primo semestre 2025 e da un calo dei ricavi pari al 13%. La necessità di una trasparenza finanziaria più incisiva, secondo alcuni analisti, appare ormai imprescindibile per rassicurare gli azionisti sulle prossime mosse strategiche.

Verso una nuova rotta industriale

Le prospettive di ripartenza coinvolgono brand storici e di rilevanza globale, tra cui Jeep, Peugeot, Fiat, Opel, Alfa Romeo e Citroën. L’obiettivo è quello di rafforzare ciascun marchio, sfruttando sinergie produttive e commerciali che possano tradursi in un rilancio globale.

La nuova leadership ha preferito prendersi tempo per definire strategie più flessibili che tengano conto delle oscillazioni del mercato mondiale, specie in Nord America e in Europa, dove i volumi sono in flessione rispettivamente del 23% e del 7%. La speranza è che questo periodo di riflessione possa gettare le basi per un assetto produttivo più resiliente, capace di affrontare sfide a livello locale e internazionale.

Piano di rilancio per i marchi d’élite

Il ramo premium richiede uno sforzo ulteriore, considerato che Maserati sta perdendo terreno e necessita di investimenti mirati in tecnologia e design. Su questo fronte, Filosa cerca di impostare un piano che non solo tenga conto delle pressioni dei mercati, ma che sappia valorizzare la tradizione sportiva e l’heritage italiano del brand.

Il settore del lusso, se ben gestito, può diventare un motore di crescita cruciale, soprattutto nei mercati emergenti come il Sud America, dove il gruppo ha registrato un +20% nelle spedizioni. Tuttavia, l’impegno economico e strategico dovrà trovare un equilibrio delicato, bilanciando la necessità di rendicontare le perdite con l’urgenza di generare profitti.

Relazione con gli azionisti e le organizzazioni sindacali

Uno degli snodi più critici riguarda il confronto già fissato per il 30 ottobre 2025, in cui Filosa illustrerà i risultati del terzo trimestre e presenterà un quadro più dettagliato del percorso di rilancio. Intanto, persistono le tensioni con il sindacato United Auto Workers, aggravate dal rinvio degli investimenti nello stabilimento di Belvidere, in Illinois.

La prospettiva di adottare una reportistica trimestrale rappresenta un passo importante verso una maggiore visibilità sui conti e gli obiettivi futuri, nella speranza di rassicurare gli azionisti e di scongiurare ulteriori tensioni sindacali. In questo scenario complesso, la volontà di adottare soluzioni innovative e puntare su politiche sostenibili resta la chiave per uscire dalla tempesta finanziaria e proiettarsi con ottimismo nel post-2026.

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