Finanza Personale Mercati Competitività, energia e difesa: Draghi detta l’agenda per il rilancio UE

Competitività, energia e difesa: Draghi detta l’agenda per il rilancio UE

Mario Draghi e Ursula von der Leyen esortano l’Unione Europea a una svolta rapida su investimenti e debito comune per rafforzare competitività e sovranità.

16 Settembre 2025 15:31

La recente conferenza di Bruxelles ha posto l’attenzione su un momento decisivo per la Unione Europea, in cui la visione strategica e le scelte operative non possono più attendere. Durante l’evento, Mario Draghi ha richiamato i leader a un’assunzione di responsabilità immediata, evidenziando quanto gli equilibri globali e le pressioni commerciali internazionali stiano esponendo crescenti vulnerabilità europee.

Affiancato da Ursula von der Leyen, l’ex presidente della BCE ha sottolineato la necessità di recuperare la competitività, promuovere investimenti e rafforzare la sovranità europea in settori come energia, tecnologia e trasformazione industriale. A tal riguardo, Draghi non ha esitato a rimarcare come l’attuale modello di crescita europeo richieda interventi urgenti, pena un progressivo arretramento sullo scacchiere globale.

La sfida del debito e la necessità di un piano condiviso

L’intervento di Draghi ha messo in luce quanto il peso del debito comunitario rischi di accelerare una crisi strutturale nei Paesi membri, con proiezioni di crescita del rapporto debito/PIL che già suscitano forti timori.

In particolare, l’idea di emettere un debito comune per finanziare progetti cardine viene delineata come un passaggio obbligato per sostenere piani condivisi di infrastrutture e ricerca. Questa prospettiva, sebbene ancora dibattuta, potrebbe consentire ai singoli Stati di superare logiche frammentarie e di puntare a obiettivi comuni capaci di stimolare la domanda interna e incoraggiare il mercato del lavoro.

L’assenza di strumenti finanziari incisivi sta infatti penalizzando l’intera area euro, rallentando la spinta all’innovazione e facendo emergere divari competitivi sempre più marcati.

La dimensione geopolitica e il ruolo della difesa

Oltre all’aspetto economico, Draghi ha evidenziato quanto la difesa stia diventando un parametro strategico per la stabilità del continente. Le tensioni globali richiedono un approccio comune che non può ridursi a singoli accordi bilaterali.

Per superare gli squilibri nei rapporti commerciali con altre potenze, e per disporre di una vera massa critica, occorre rivedere l’assetto delle spese militari e consolidare le alleanze interne all’UE. Anche l’impegno verso le emissioni zero non dovrebbe essere messo in discussione, ma va calibrato alle reali possibilità del tessuto industriale, evitando contraccolpi sulla produzione e sull’occupazione.

Una visione comune per il futuro

Percorrere la strada dell’unità non è più soltanto un appello astratto, bensì l’unico modo per ridare fiato a un continente che rischia di scivolare ai margini della competizione globale. Il cuore di ogni strategia condivisa va radicato in un quadro di regole flessibili, capaci di favorire la solidità finanziaria e la sostenibilità ambientale, ma anche di rispondere serenamente a emergenze e shock esterni.

In tal senso, la proposta di Draghi, sostenuta da von der Leyen, traccia un sentiero che richiede azioni coraggiose e concordate, puntando a risvegliare l’impeto dell’Europa e a garantire uno slancio duraturo alle prossime generazioni.

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