Farmaci e rame nel mirino: Trump annuncia nuovi dazi
Donald Trump minaccia dazi fino al 200% su farmaci e 50% sul rame UE. Crollano i mercati europei, timori per farmaceutica e auto italiane.
Fonte immagine: pexels
La scintilla che ha infiammato gli scambi globali è giunta con l’annuncio di Trump: nuovi dazi su prodotti dall’Unione Europea e dai Paesi BRICS, accompagnati da limitazioni a materie prime come il rame. La mossa, inaspettata e decisa, ha sconvolto gli operatori dei mercati finanziari, che ora temono un prolungato periodo di turbolenza. Nel mirino non ci sono soltanto i beni industriali, ma anche settori di primo piano come la farmaceutica e il lusso europeo, con possibili ricadute sulle esportazioni e sugli equilibri internazionali.
Farmaci e Rame: conflitti commerciali e reazioni a catena
La scelta di alzare i dazi doganali sugli scambi rientra in una più ampia strategia di presunta tutela dell’economia interna statunitense. A rischiare il contraccolpo maggiore sono le aziende europee che esportano componentistica ad alto valore aggiunto, costrette a fronteggiare nuove imposte e a rivedere la loro strategia sui prezzi.
Molti analisti ritengono che l’escalation nasca da un desiderio di ribilanciare i deficit commerciali, ma temono un effetto domino capace di colpire anche altri settori adiacenti, compresi i farmaci. In questo contesto, diversi governi meditano contromisure per arginare l’impatto sulle proprie catene produttive.
Settori sotto pressione: dall’hi-tech al lusso
Le tensioni sui dazi non risparmiano colossi come Apple, in flessione negli scambi pre-mercato a causa delle prospettive di calo della domanda su scala globale. Sul fronte europeo, spicca la flessione di maison di punta nel segmento premium, minacciate dall’incertezza e dall’aumento del costo dei beni esportati. Questo shock investe anzitutto il comparto automobilistico, ma rischia di allargarsi a nicchie pregiate come il design industriale.
Contemporaneamente, alcune imprese stanno studiando piani di delocalizzazione per aggirare gli ostacoli doganali, mentre le borse principali continuano a registrare sensibili fluttuazioni e alti volumi di scambio.
Prospettive per l’economia italiana ed europea
La farmaceutica italiana è tra i segmenti più esposti dai dazi, poiché la quota rilevante dell’export diretta negli Stati Uniti subirebbe rincari pesanti, con ricadute dirette sulle imprese e sulla disponibilità di farmaci oltreoceano.
Nel frattempo, l’Unione Europea si prepara a negoziati serrati per scongiurare un peggioramento ulteriore. Le imprese guardano con preoccupazione al ridimensionamento dei loro ordini, mentre i Paesi BRICS potrebbero a loro volta ritorsioni, innescando una battaglia commerciale senza precedenti. L’auspicio generale è che la diplomazia internazionale riesca a stemperare le tensioni con un accordo multilaterale, prima che le barriere diventino una voragine capace di inghiottire la stabilità dell’economia globale.
Se vuoi aggiornamenti su Finanza Personale inserisci la tua email nel box qui sotto: