Finanza Personale Debito pubblico al massimo storico a marzo: è allarme

Debito pubblico al massimo storico a marzo: è allarme

A marzo il debito pubblico italiano ha toccato il suo massimo storico raggiungendo numeri preoccupanti a 3.033,85 miliardi.

16 Maggio 2025 15:00

Il debito pubblico italiano ha raggiunto un nuovo massimo storico a marzo, toccando la cifra impressionante di 3.033,85 miliardi. Questo aumento di 9,546 miliardi rispetto al mese precedente è stato comunicato dalla Banca d’Italia nel suo Supplemento di Finanza pubblica.

La crescita è il risultato di un fabbisogno mensile pari a 23,663 miliardi, parzialmente compensato dalla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro per 13,939 miliardi e da una lieve rivalutazione negativa dei titoli per 178 milioni. Nonostante la preoccupante crescita complessiva del debito, un elemento positivo emerge: la fiducia nei titoli di Stato italiani continua a consolidarsi, rappresentando un segnale di stabilità per il mercato finanziario.

Al 28 febbraio, gli investimenti delle famiglie italiane nei titoli di Stato sono aumentati di 14 miliardi, raggiungendo la cifra record di 386,623 miliardi. Anche gli investitori stranieri hanno mostrato un rinnovato interesse, incrementando la loro esposizione di 22,767 miliardi e portandola a 802,911 miliardi, equivalenti al 31,6% del totale. Questo dato testimonia un significativo supporto internazionale, rafforzato da una stabilizzazione dello spread, che si è assestato intorno ai 100 punti base. Tale stabilità ha contribuito a contenere i costi per interessi sul debito, favorendo ulteriormente l’attrattività dei titoli italiani.

Il debito pubblico non riduce la fiducia nei titoli di Stato italiani

Un ruolo centrale all’interno dello scenario del debito pubblico è stato giocato dal successo dell’emissione del BTp Più, un titolo di Stato con opzione di rimborso anticipato dopo 4 anni e scadenza complessiva di 8 anni. A febbraio, il BTp Più ha raccolto ordini per 14,9 miliardi, compensando ampiamente la vendita di altri titoli per 840 milioni. Questo strumento ha attratto un ampio spettro di investitori, dimostrando la capacità del mercato italiano di innovare e rispondere alle esigenze del pubblico retail e istituzionale.

Guardando al futuro, il fabbisogno statale nel primo trimestre del 2023 si è attestato a 42,6 miliardi, leggermente inferiore rispetto ai 43,6 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, le prospettive indicano una possibile crescita del debito nei mesi successivi, alimentata da impegni governativi significativi, come l’aumento della spesa per la difesa al 2% del PIL entro il 2025. Questo incremento potrebbe pesare sui conti pubblici per circa 10 miliardi di euro, rendendo ancora più urgente un’attenta gestione delle finanze statali.

Un elemento critico da monitorare è la spesa per interessi, che in termini assoluti continua a crescere nonostante la sua diminuzione in rapporto al debito complessivo. I rendimenti a medio-lungo termine, dopo una fase di contrazione, hanno ripreso a salire, influenzati da fattori geopolitici e dai programmi di riarmo europeo. Questi sviluppi rappresentano una sfida per la sostenibilità del debito, ma la crescente fiducia nei titoli di Stato italiani offre un’importante base di supporto.

In sintesi, nonostante le difficoltà legate alla gestione del debito pubblico e agli impegni futuri, l’Italia può contare su un mercato finanziario che mostra segnali di resilienza. L’interesse crescente da parte di investitori domestici ed esteri, insieme alla stabilità dello spread, costituisce un pilastro fondamentale per affrontare le sfide economiche dei prossimi anni. La capacità di attrarre capitali attraverso strumenti innovativi come il BTp Più e di mantenere la fiducia del mercato sarà cruciale per garantire la sostenibilità del debito pubblico italiano.

 

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