Dazi Usa: taglio al deficit, ma crescono rischi su prezzi e tensioni commerciali
Il CBO prevede che l'aumento dei dazi ridurrà il deficit federale USA, ma crescono i rischi su prezzi, imprese e rapporti commerciali.
Fonte immagine: ANSA
Le più recenti proiezioni evidenziano come l’aumento dei dazi possa generare un risparmio complessivo di 4.000 miliardi di dollari nell’arco di un decennio, contribuendo a ridimensionare la spesa pubblica e a frenare la crescita del deficit federale.
Secondo alcune stime, le entrate derivanti dalle tariffe doganali già incrementate potrebbero alimentare nuovi fondi da destinare al contenimento del debito nazionale, attualmente considerato una delle principali sfide economiche degli Stati Uniti.
L’analisi, basata sui calcoli forniti dal congressional budget office, mette in luce anche la prospettiva di ridurre la quota di interessi passivi dovuta annualmente, alleggerendo così il carico fiscale delle prossime generazioni.
Dazi USE e taglio al deficit: tensioni politiche e commerciali
Il rafforzamento dei dazi sta causando un clima di incertezza sui mercati internazionali, in parte dovuto alla possibilità di innescare reazioni a catena su scala globale. I partner commerciali interessati potrebbero rispondere con misure simili, generando un aumento dei costi e dei prezzi al consumo per i beni di importazione.
Allo stesso tempo, le contromisure straniere rischiano di penalizzare le esportazioni americane, specie in settori strategici come l’automotive e l’agroalimentare. L’eventuale inasprimento delle relazioni transfrontaliere potrebbe così trasformarsi in una spirale protezionistica difficile da interrompere.
L’ombra della digital tax
Sul fronte europeo, la prospettiva di una digital tax ha accentuato le tensioni con gli Stati Uniti, soprattutto in considerazione degli impatti potenzialmente sfavorevoli per le big tech americane. Gli analisti ritengono che l’adozione di nuovi regimi fiscali possa dar luogo a ulteriori frizioni, spingendo l’amministrazione americana a varare pacchetti di contro-dazi ancora più elevati.
A pagarne il prezzo potrebbero essere tanto le imprese importatrici di hardware e software quanto il consumatore finale, costretto a fronteggiare rialzi nei costi di servizi digitali e dispositivi tecnologici.
Nonostante i rischi di ripercussioni negative sull’economia globale, l’ipotetico risparmio e la possibilità di disporre di risorse aggiuntive destinabili a programmi di sostegno sociale rappresentano un aspetto allettante per il governo statunitense.
Alcuni esperti suggeriscono di utilizzare gli introiti derivanti dai dazi per ridurre l’impatto delle eventuali flessioni congiunturali, creando un margine di stabilità in periodi di crisi. Al di là dei contrasti internazionali, risulta dunque cruciale monitorare con attenzione l’evoluzione delle politiche commerciali e le loro potenziali conseguenze sul mondo del lavoro, senza trascurare le implicazioni più ampie di natura geopolitica e diplomatica.
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