Calcolo plusvalenze delle criptovalute: chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate
L'Agenzia delle Entrate spiega le nuove regole per la tassazione delle criptovalute, inclusi trasferimenti e regime amministrato.
La recente risposta n. 135/2025 dell’Agenzia delle Entrate ha introdotto una serie di chiarimenti che rappresentano un importante passo avanti nella regolamentazione della tassazione delle criptovalute. Tra le novità più significative spicca l’adozione del metodo del prezzo medio ponderato per il calcolo delle plusvalenze, un elemento chiave per determinare con precisione gli obblighi fiscali degli investitori in criptovalute.
Criptovalute, nuove regole per il calcolo delle plusvalenze
Questa metodologia si applica a ciascuna categoria omogenea di attività crypto, fornendo un criterio uniforme e trasparente. Un altro punto di grande rilevanza riguarda i trasferimenti verso portafogli digitali esterni. Secondo l’Agenzia, tali operazioni non generano alcun onere fiscale, a condizione che il contribuente dimostri di essere il legittimo proprietario del wallet di destinazione. La prova di proprietà può essere fornita tramite documenti firmati o dichiarazioni video-registrate. Tuttavia, in assenza di evidenze adeguate, il trasferimento potrebbe essere interpretato come una cessione soggetta a tassazione.
Per quanto riguarda il passaggio dal regime amministrato a quello dichiarativo, l’intermediario finanziario mantiene il ruolo di sostituto d’imposta fino al termine dell’anno solare in cui avviene la revoca. Inoltre, è tenuto a fornire al cliente un rendiconto dettagliato dei valori delle criptovalute detenute e a gestire eventuali minusvalenze compensabili. Questa misura mira a garantire una transizione fluida e a evitare incomprensioni o errori nella gestione fiscale.
I documenti da conservare
Un ulteriore aspetto di rilievo è la documentazione richiesta per i depositi provenienti da wallet esterni. L’Agenzia delle Entrate specifica che è necessario presentare prove documentali che attestino i costi sostenuti per l’acquisto delle criptovalute. In mancanza di tali prove, il costo viene considerato pari a zero, con potenziali impatti significativi sulla tassazione delle future plusvalenze. Questa disposizione sottolinea l’importanza di una gestione accurata e trasparente delle transazioni crypto.
Queste normative si basano sulla Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022) e trovano ulteriori dettagli nella circolare n. 30/E del 27 ottobre 2023. La regolamentazione proposta rappresenta un passo fondamentale per colmare le lacune normative in un mercato in continua evoluzione. Gli investitori e gli operatori del settore sono ora dotati di strumenti più chiari per gestire gli aspetti fiscali delle loro attività, promuovendo una maggiore conformità e riducendo il rischio di sanzioni.
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