Finanza Personale Concerti e secondary Ticketing: come contrastare il bagarinaggio

Concerti e secondary Ticketing: come contrastare il bagarinaggio

Il fenomeno del secondary ticketing in Italia: sanzioni, impatto economico e strategie per contrastare il bagarinaggio negli eventi.

18 Giugno 2025 15:00

Negli ultimi anni, il fenomeno del secondary ticketing si è trasformato in una vera e propria spina nel fianco per chiunque ami partecipare agli eventi in Italia. Un problema che, nonostante le continue promesse di repressione e le nuove norme, continua a colpire consumatori, artisti e organizzatori.

Chi si è trovato almeno una volta a cercare un biglietto per un concerto sold out, sa bene cosa significhi imbattersi nel bagarinaggio digitale: prezzi alle stelle, piattaforme poco trasparenti e la sensazione di essere vittime di un gioco truccato.

Un business illecito che non conosce crisi

Nel 2023 la situazione ha raggiunto livelli da record: l’Agcom ha comminato una multa di ben 23,5 milioni di euro alla piattaforma Viagogo, dopo aver scoperto un vero e proprio sistema industriale. Ben 26 rivenditori seriali hanno acquistato e rivenduto oltre 15.000 biglietti per 278 concerti, intascando profitti illeciti che hanno superato i 2,5 milioni di euro.

E non si tratta di semplici “furbetti”, ma di operatori organizzati che hanno portato i prezzi di rivendita anche a dieci volte il valore nominale. Un mercato nero che, a conti fatti, è diventato un affare milionario, con pochi scrupoli e molte vittime.

Norme severe, ma la partita è ancora aperta

La legge italiana è chiara: chi si dedica al bagarinaggio rischia sanzioni che vanno da 30.000 a 180.000 euro per ogni singola violazione. E non solo: le piattaforme che fanno da tramite possono essere colpite da provvedimenti ancora più drastici, come la rimozione dei contenuti incriminati o addirittura l’oscuramento totale del sito web.

Eppure, la sensazione è che il mercato corra più veloce dei controlli. La richiesta di eventi in Italia dal vivo è in continua crescita, soprattutto durante la stagione estiva, e il sistema fatica a tenere il passo con la creatività dei bagarini digitali.

Consumatori e artisti: i veri danneggiati

Il danno, come spesso accade, ricade tutto sulle spalle dei consumatori, costretti a pagare cifre spropositate per vivere un’esperienza dal vivo. Ma a perdere sono anche gli artisti e gli organizzatori, che vedono una parte dei propri guadagni svanire nel nulla, divorata da intermediari non autorizzati.

È proprio per questo che le autorità italiane stanno rafforzando i controlli e puntando a un mercato più equo e trasparente, in cui il diritto a partecipare agli eventi non sia un privilegio riservato a pochi fortunati o a chi può permettersi di pagare qualsiasi prezzo. La strada è ancora lunga, ma la battaglia contro il secondary ticketing è ormai una priorità nell’agenda di chi vuole restituire dignità e correttezza al mondo degli eventi dal vivo in Italia.

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