Finanza Personale Virgin Active Italia multata dall’Antitrust per 3 milioni di euro

Virgin Active Italia multata dall’Antitrust per 3 milioni di euro

Virgin Active Italia sanzionata dall'Antitrust per 3 milioni di euro. Mancanza di trasparenza su abbonamenti, rinnovi e aumenti di prezzo.

18 Giugno 2025 14:44

Un vero e proprio terremoto scuote il settore del fitness: l’Antitrust interviene con mano pesante e infligge una multa da tre milioni di euro a Virgin Active Italia, il gigante che domina la scena delle palestre nel nostro Paese.

Una decisione che arriva come un fulmine a ciel sereno, ma che pone finalmente l’accento su una questione troppo spesso sottovalutata: la tutela dei consumatori alle prese con pratiche commerciali scorrette che rischiano di trasformare la voglia di benessere in una corsa a ostacoli tra clausole poco chiare e costi imprevisti.

Il nodo degli abbonamenti fitness: poca trasparenza e molte ombre

Non è un mistero che il mondo degli abbonamenti fitness sia diventato negli ultimi anni una vera giungla, con offerte accattivanti e promesse di benessere a portata di mano. Tuttavia, proprio dietro la facciata scintillante dei centri benessere, si nascondono spesso meccanismi poco trasparenti che rischiano di mettere in difficoltà anche il consumatore più attento.

Nel mirino dell’Autorità sono finite le informazioni carenti su rinnovi, aumenti tariffari e soprattutto sulle modalità di disdetta, lasciando gli iscritti in balia di contratti che si rinnovano quasi all’insaputa degli interessati.

Rinnovo automatico e diritto di recesso: i punti dolenti

Il cuore della contestazione riguarda il famigerato rinnovo automatico, una pratica che, se non comunicata con chiarezza, rischia di trasformarsi in trappola per chi desidera gestire in autonomia il proprio abbonamento.

L’Antitrust ha evidenziato come la mancata trasparenza sulle scadenze e sulle modalità di recesso abbia impedito agli utenti di esercitare i propri diritti in modo consapevole, costringendo molti a continuare a pagare servizi non più desiderati o a subire aumenti di prezzo senza alcun preavviso. Una situazione che, in un settore già segnato da una concorrenza spietata, rischia di minare la fiducia degli iscritti e di alimentare un senso diffuso di sfiducia.

Le prospettive: verso un mercato più equo e trasparente

Il caso Virgin Active Italia rappresenta un segnale forte per tutto il comparto del fitness: non c’è più spazio per le ambiguità. L’intervento dell’Antitrust impone un cambio di passo e invita le aziende a rivedere le proprie politiche commerciali, mettendo finalmente al centro la chiarezza e il rispetto dei diritti dei consumatori.

Un mercato davvero sano non può prescindere dalla trasparenza: solo così gli utenti potranno scegliere in piena libertà e consapevolezza, senza il timore di cadere vittima di pratiche commerciali scorrette. Ora la palla passa alle imprese, chiamate a riconquistare la fiducia della clientela e a restituire dignità a un settore che, mai come oggi, ha bisogno di regole certe e di rispetto per chi ogni giorno sceglie di investire nel proprio benessere.

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