Finanza Personale Banche russe in affanno, lo Stato pronto a intervenire

Banche russe in affanno, lo Stato pronto a intervenire

Le banche russe valutano ricapitalizzazioni statali per rispondere all'aumento dei crediti deteriorati e alle sanzioni internazionali.

18 Luglio 2025 15:30

La situazione delle banche russe si sta facendo sempre più delicata, soprattutto alla luce delle sanzioni internazionali scaturite dal conflitto in Ucraina. L’accesso limitato ai mercati esteri e il recente congelamento di oltre 630 miliardi di dollari di riserve valutarie stanno comprimendo la capacità di azione degli istituti di credito, già alle prese con pressioni crescenti all’interno dei propri confini.

Gli analisti sottolineano come la fragilità del comparto bancario possa tramutarsi in un problema strutturale, esponendo l’intero sistema economico a rischi significativi. Nel frattempo, la Banca Centrale russa, guidata da Elvira Nabiullina, adotta una linea di moderata cautela: da un lato promette di intervenire per scongiurare nuovi scossoni, dall’altro assicura di voler preservare margini di manovra per far fronte a eventuali ulteriori emergenze finanziarie.

Banche russe: aumento dei crediti problematici

L’elemento più preoccupante delle banche russe riguarda i crediti deteriorati, che continuano a crescere a ritmi sostenuti. Numerosi rapporti interni rivelano che il volume reale di questi crediti potrebbe essere più alto di quanto indicato dalle statistiche ufficiali, evidenziando un deterioramento graduale ma costante della qualità del portafoglio prestiti.

In questo contesto, alcune banche di importanza sistemica stanno valutando la ricapitalizzazione statale come unica via per fronteggiare l’erosione dei requisiti patrimoniali. Le prospettive di breve periodo mostrano uno scenario tutt’altro che roseo, soprattutto per quegli istituti che hanno registrato una contrazione significativa delle entrate e un contemporaneo aumento delle sofferenze bancarie, causato anche dalla riduzione dei flussi di cassa generati dall’export verso i partner internazionali.

Cambiamenti strategici e stabilità

La spinta a salvaguardare la stabilità finanziaria interna si riflette in strategie di sopravvivenza sempre più ardite, con operazioni di consolidamento e riorganizzazione dei processi interni. Tra le manovre delle banche russe messe in atto, spicca la volontà di rivedere le politiche di gestione del credito, di ridurre l’esposizione su settori ad alto rischio e di perfezionare i modelli di valutazione dei clienti, così da contenere il fenomeno delle sofferenze.

D’altro canto, istituzioni pubbliche e private puntano su alleanze mirate, sperimentando canali di finanziamento alternativi. In questo quadro, Promsvyazbank, banca nazionalizzata con interessi nel settore della difesa, ha visto un incremento notevole delle proprie attività, triplicando il portafoglio prestiti e consolidando la propria posizione come protagonista di un mercato in ristrutturazione.

Scenari futuri e prospettive

Non tutte le banche russe, però, riescono a gestire con successo la crisi in atto. VTB Bank, una delle realtà più importanti, ha registrato perdite ingenti attribuite all’instabilità del rublo e all’ampio ventaglio di restrizioni che gravano sull’economia russa.

Gli osservatori più critici intravedono la possibilità di un ulteriore peggioramento se non verranno adottate misure coordinate per sostenere il settore creditizio e favorire la riconversione industriale. L’andamento delle banche russe risulterà decisivo per disegnare i futuri assetti del paese, determinando se la Russia riuscirà a fronteggiare la tempesta globale o se, al contrario, si avvierà verso un periodo di incertezza prolungata e vulnerabilità persistente.

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