Crisi export auto: la Hornet crolla, Pomigliano e Stellantis in allerta
Stellantis sospende la produzione della Dodge Hornet a Pomigliano per dazi USA e crollo vendite. Impatti su produzione, occupazione e competitività.
Fonte immagine: Finanza.com
Le tensioni commerciali internazionali hanno acuito la crisi del settore automobilistico, e in questo scenario la multinazionale Stellantis non fa eccezione. Presso lo stabilimento di Pomigliano d’Arco, la produzione della nuovissima Dodge Hornet si è rivelata uno dei segmenti più colpiti, segnando un brusco crollo già prima del Model Year 2026.
L’inasprimento dei dazi doganali tra Europa e Stati Uniti ha infatti generato un alto livello di incertezza sul mercato USA, con esportazioni in netto calo e prospettive tutt’altro che rosee. Al contempo, le ricadute sulle altre linee, come quella dedicata alla Fiat Panda e alla Alfa Romeo Tonale, evidenziano come l’intera produzione auto italiana risenta di questa congiuntura negativa, minacciando da vicino occupazione e investimenti.
Flessione delle vendite e impatto economico
La progressiva riduzione delle esportazioni verso gli Stati Uniti si traduce in un drastico calo di target produttivi: il settore automotive, un tempo fiore all’occhiello per l’export tricolore, si trova a fare i conti con una contrazione delle vendite che si avvicina a livelli record.
Nel primo semestre dell’ultimo anno, la domanda interna non è riuscita a compensare il tracollo delle commesse oltre confine, complice la ridotta competitività dei prezzi. Inoltre, l’effetto spirale causato dai dazi e dalla minore fiducia dei compratori statunitensi incide negativamente sull’intera filiera: dai fornitori di componenti, fino ai lavoratori specializzati impegnati nelle catene di montaggio di Pomigliano.
Cassa integrazione e tensioni sindacali
Un segnale tangibile della crisi è il crescente ricorso alla cassa integrazione, sia sulla linea dedicata alla Hornet sia su quelle di Fiat Panda e Alfa Romeo Tonale. I sindacati denunciano una situazione preoccupante, poiché il taglio degli orari e la riduzione della manodopera generano incertezza per migliaia di famiglie legate allo stabilimento.
Nonostante gli interventi temporanei a sostegno del reddito, la mancanza di prospettive chiare su come evolverà il commercio con gli Stati Uniti e su possibili adattamenti tecnologici pesa come un macigno sul futuro di Pomigliano. Nel frattempo, anche il personale amministrativo risente delle tensioni, con budget ridotti e margini di spesa sempre più esigui.
Prospettive per il futuro del settore
L’annunciata interruzione della produzione della Dodge Hornet per il Model Year 2026 incarna simbolicamente la sfida che Stellantis deve affrontare se vorrà restare competitiva a livello globale. Senza un allentamento delle barriere commerciali e dei dazi doganali, la via per il rilancio risulta irta di ostacoli.
Sarà cruciale puntare su strategie di internazionalizzazione agile, investire in ricerca e sviluppo per modelli più ecologici e fluidi da esportare, e rivalutare la struttura produttiva in ottica di maggiore flessibilità. In definitiva, soltanto con una visione industriale lungimirante, accompagnata da politiche governative capaci di allentare la stretta sul mercato USA, il comparto dell’automotive potrà rialzare la testa e restituire stabilità all’intero territorio campano.
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