Finanza Personale Assicurazioni Assicurazioni auto, stangata in arrivo dal 2026: rincari e nuove imposte

Assicurazioni auto, stangata in arrivo dal 2026: rincari e nuove imposte

Dal 2026 i premi delle assicurazioni auto potrebbero aumentare a causa di nuove imposte e aliquote più alte sulle polizze, secondo la legge di Bilancio.

24 Novembre 2025 08:37

Lo scenario che si sta delineando all’orizzonte promette dinamiche complesse per gli automobilisti italiani. Il governo ha recentemente anticipato diverse novità che potrebbero far lievitare i costi delle assicurazioni auto, gravando ulteriormente su un settore già provato da più rialzi costanti. In particolare, si fanno strada iniziative volte ad aumentare i premi assicurativi attraverso ritocchi fiscali di ampia portata, pronti a concretizzarsi a partire da gennaio 2026. La nuova legge di Bilancio 2026 sembra destinata a plasmare in profondità il mercato, generando un clima di curioso fermento tra gli operatori del settore e suscitando interrogativi tra gli utenti finali, sempre più attenti all’evoluzione del panorama assicurativo.

Effetti fiscali e impatto sulle compagnie

La nuova manovra prevede un incremento automatico dei costi, innescato dall’innalzamento dell’aliquota dell’Irap di ben 0,5 punti percentuali, specificatamente rivolto alle compagnie assicurative. A ciò si aggiunge la scelta di applicare un sostanzioso rincaro sulle polizze auto relative alla copertura “infortunio del conducente”, che vede l’aliquota passare dal 2,5% al 12,5%, con retroattività decennale. Questa incisiva sterzata fiscale non lascia margini di trattativa: i maggiori oneri, inevitabilmente, verranno trasferiti ai consumatori finali. A fronte di un aumento generalizzato dei costi, si prefigura un mercato sempre più oneroso per i cittadini, chiamati a destreggiarsi tra nuovi esborsi e dubbi sul futuro equilibrio economico del settore.

La reazione del mercato non si è fatta attendere: molti operatori, infatti, guardano con preoccupazione all’innalzamento dei costi sulla RCA e adombrano la possibilità di intraprendere ricorsi legali. In parallelo, le associazioni dei consumatori temono un’impennata dell’evasione assicurativa, fenomeno già radicato in alcune aree geografiche. Se il trend di aumento dei premi dovesse accentuarsi, gli automobilisti meno propensi a spendere potrebbero scegliere di circolare senza copertura, con gravi ripercussioni sulla sicurezza stradale. Nel frattempo, la tensione sale e la prospettiva di contenziosi giuridici di lunga durata agita i protagonisti del comparto, lasciando aperte numerose incognite sul piano normativo.

Prospettive future e ricerca di soluzioni

La domanda che tutti si pongono riguarda la sostenibilità di queste nuove regole nel lungo periodo. Da un lato, si auspica un maggiore dialogo tra governo e industria assicurativa per individuare formule in grado di mitigare i rincari, senza penalizzare eccessivamente i consumatori. Dall’altro, rimane il timore che un approccio eccessivamente rigido possa aggravare il divario tra chi può permettersi costi sempre più elevati e chi, invece, rischierebbe di restare escluso dalle tutele fondamentali. Anche la questione della distribuzione delle risorse recuperate attraverso l’aumento dell’aliquota rimane aperta: alcuni invocano meccanismi di compensazione, mentre altri suggeriscono di destinare una quota dei proventi fiscali a incentivi per la sicurezza automobilistica. Gli sviluppi dei prossimi mesi, uniti alle reazioni politiche e giudiziarie, potrebbero delineare nuovi scenari e fornire risposte concrete sulla reale portata di questi cambiamenti.

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