Carte Più flessibilità e zero costi: come stanno cambiando le carte di credito

Più flessibilità e zero costi: come stanno cambiando le carte di credito

Sempre più banche puntano su carte a canone zero o azzerabile. Analizziamo costi medi, plafond e opportunità.

10 Ottobre 2025 14:00

Il panorama delle carte di credito gratuite in Italia vive una vera e propria svolta nel 2025, con numeri che confermano un positivo trend di crescita e un’attenzione sempre maggiore verso l’accessibilità. L’interesse del pubblico si concentra soprattutto su offerte che azzerano il tradizionale canone annuale, mostrando come il mercato abbia deciso di puntare fortemente su servizi sempre più flessibili e personalizzabili. Questa nuova ondata di soluzioni vantaggiose risponde alle esigenze concrete di una clientela che vuole semplificare la gestione dei pagamenti senza rinunciare alla qualità o alla sicurezza.

Le percentuali che raccontano il cambio di rotta

Secondo i dati raccolti, oggi il 37% delle banche propone almeno un’opzione di carta a costo zero, mentre un ulteriore 55% offre formule a canone azzerabile. È una rivoluzione che si riflette anche sui costi medi di una carta ordinaria, pari a 27,26 euro l’anno, benché la cifra salga a 40,89 euro se si considerano solo i prodotti che prevedono un esborso fisso. Questo impulso verso l’accessibilità mira a conquistare nuovi utenti, affascinati dalla prospettiva di ridurre sensibilmente la spesa per i servizi bancari.

Lo studio di SOStariffe sottolinea, inoltre, come queste soluzioni gratuite o azzerabili siano associate spesso a condizioni specifiche: nel 67% dei casi occorre aprire un nuovo conto corrente, mentre in altri si privilegiano clienti che eseguono un numero elevato di transazioni mensili. Limite di spesa e costo annuale si intrecciano così in modo originale, offrendo maggiore controllo a chi punta su un utilizzo strategico della carta.

I valori del plafond e l’importanza di scegliere con cura

Un aspetto cruciale riguarda il plafond. Nel 2025, le carte prive di canone registrano in media un tetto di spesa di 1.008 euro al mese, in calo rispetto ai 1.250 euro dell’anno precedente. Ben il 44% di queste carte non supera i 1.000 euro, per arrivare in alcuni casi a soli 300 euro di limite.

Le carte Classic, invece, continuano a offrire un valori più generosi, toccando un plafond medio di 1.410 euro. Questa differenza sostanziale rende ancora più necessario valutare il proprio profilo di consumo prima di optare per una soluzione gratuita o un’opzione tradizionale. Chi sfrutta la carta per grandi acquisti o per viaggiare potrebbe preferire un tetto più ampio, a fronte di un costo annuo leggermente superiore.

Costi accessori e vantaggi complementari

L’entusiasmo per queste offerte non deve far dimenticare i costi accessori legati alle commissioni sui prelievi o all’imposta di bollo, che ammonta a 2 euro mensili per estratti conto superiori a 77,47 euro. In aggiunta, il 77% delle carte a costo zero prevede la possibilità di dilazionare i pagamenti, ma a tassi di interesse spesso più alti rispetto ai prestiti personali.

Dall’analisi effettuata su 24 istituti emergono strategie di fidelizzazione sempre più sofisticate, in cui la flessibilità nel canone e la riduzione delle spese fisse si combinano a programmi di reward pensati per premiare i titolari più attivi. Questa evoluzione del mercato conferma un cambio di passo deciso, in cui innovazione e attenzione al cliente diventano i pilastri fondamentali per conquistare terreno nel settore delle carte di pagamento.

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