Carte Carte all’estero, occhio alle commissioni: quanto si paga davvero

Carte all’estero, occhio alle commissioni: quanto si paga davvero

Scopri i costi delle carte all'estero, dalle commissioni ai tassi di cambio, e come ridurli con carte convenienti e strategie efficaci.

Pubblicato 18 Giugno 2025 Aggiornato 16 Luglio 2025 15:00

Quando si viaggia fuori dai confini nazionali, l’utilizzo delle carte di pagamento può rivelarsi una vera e propria trappola per chi non presta attenzione ai dettagli. Spesso, dietro la comodità di un semplice “tap” si nascondono costi che rischiano di trasformare una spesa banale in un salasso imprevisto.

Ecco perché, prima di infilare la carta nel portafoglio e partire, è bene sapere cosa ci aspetta oltrefrontiera.

Commissioni estero: la sorpresa dietro l’angolo

Il primo nodo da sciogliere riguarda le commissioni all’estero, quelle che le banche applicano quando effettuiamo pagamenti in una valuta diversa dall’euro. In molti casi, si tratta di una maggiorazione sul tasso di cambio, una percentuale che può sembrare piccola ma che, sommata acquisto dopo acquisto, diventa una cifra importante.

Mediamente, si aggira attorno all’1,75%, ma non mancano istituti che arrivano a superare il 3%. Alcune banche più “illuminate” azzerano queste spese fino a certi importi, mentre altre le differenziano in base alla valuta della transazione. In ogni caso, il consiglio è sempre quello di leggere le condizioni contrattuali con la lente d’ingrandimento: il diavolo, si sa, si nasconde nei dettagli.

Tassi di cambio e tipologia di carta: chi risparmia davvero?

Un altro aspetto cruciale è la scelta della carta. Sì, perché non tutte le carte sono uguali quando si tratta di tassi di cambio. Le prepagate, ad esempio, si difendono bene con una media dell’1,66%, seguite dalle carte di debito (1,73%) e da quelle di credito (1,83%).

Differenze minime? Forse, ma esistono prodotti che non applicano alcuna commissione e altri che, invece, rasentano il 3%. Ecco perché informarsi e confrontare le offerte può fare la differenza tra una vacanza rilassante e una piena di brutte sorprese. Un piccolo segreto? Alcuni operatori come N26 You o Revolut Premium propongono condizioni davvero vantaggiose per chi viaggia spesso.

Costi prelievo e strategie per risparmiare

Il vero scoglio, però, arriva quando si tratta di prelevare contanti. I costi di prelievo all’estero, specie fuori dall’area euro, possono diventare un incubo: si parte da una commissione fissa (tra 2 e 5 euro) a cui si aggiunge una percentuale che può toccare il 3%. Il risultato? Prelevare 100 euro può costare anche 8 euro in più.

Per evitare brutte sorprese, meglio optare per il pagamento diretto in valuta locale e controllare sempre i tassi di cambio ufficiali di circuiti come Visa e Mastercard. Una pianificazione attenta, insomma, è la chiave per godersi il viaggio senza il pensiero fisso delle spese nascoste.

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