Contanti fino a 10.000 euro: l’Italia aumenta il limite con una tassa di 500 euro
L'Italia innalza il limite ai pagamenti in contanti a 10.000 euro con un'imposta di bollo di 500 euro. Scopri i dettagli della manovra e la posizione dell'UE su evasione fiscale.
Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a un vero e proprio balletto normativo attorno ai pagamenti in contanti. Da una soglia di 1.000 euro nel 2011, siamo passati a 10.000 euro nel 2024: un salto che non rappresenta soltanto una modifica tecnica, ma il riflesso di una battaglia politica sulla gestione dell’economia informale. L’intervento del Governo Meloni, pur configurandosi come una liberalizzazione significativa, ha dovuto fare i conti con le pressioni di Bruxelles introducendo un’imposta di bollo di 500 euro per le transazioni tra 5.000 e 10.000 euro. Una soluzione che sa di compromesso, ma che comunque testimonia la volontà di ampliare lo spazio di manovra nazionale.
Il percorso accidentato del limite contanti italiano
Il viaggio del limite contanti italiano è tutt’altro che lineare. Nel 2023 era stato già innalzato da 2.000 a 5.000 euro, segnando una decisa inversione di rotta rispetto al 2020, quando era stato ridotto proprio a 2.000 euro. Queste oscillazioni non sono frutto del caso: riflettono cambiamenti di governo e priorità politiche divergenti, con la nuova manovra finanziaria che ha definitivamente cristallizzato il nuovo assetto dei limiti europei.
L’Unione Europea persegue obiettivi ben diversi. A Bruxelles intendono implementare un limite europeo uniforme, mossi dal proposito di combattere il riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale attraverso la promozione dei metodi di pagamento tracciabili. La strategia italiana, dunque, va controcorrente rispetto agli standard continentali in via di armonizzazione. Le autorità europee hanno manifestato perplessità esplicite, considerando l’ampliamento italiano incompatibile con il progetto di standardizzazione in corso.
Il compromesso dell’imposta di bollo e i nodi ancora da sciogliere
L’introduzione dell’imposta di bollo fissa rappresenta il tentativo italiano di trovare un equilibrio precario tra sovranità nazionale e conformità europea. Tuttavia, raggiungere un accordo su un limite europeo condiviso rimane un’impresa complessa, intralciata dalle diverse posizioni politiche nel Parlamento europeo e dalle esigenze economiche differenti degli Stati membri. La strada verso l’armonizzazione continentale appare ancora lunga e tortuosa.
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