Fisco Casa Lettere dal Fisco sul Superbonus: 60.000 controlli in arrivo entro il 2027

Lettere dal Fisco sul Superbonus: 60.000 controlli in arrivo entro il 2027

L'Agenzia delle Entrate invia 12.000 lettere ai beneficiari del Superbonus 110% per mancato aggiornamento della rendita catastale. Ecco cosa fare.

31 Ottobre 2025 10:15

Sembra che la casa non si limiti più a essere il nido sicuro di un tempo. L’ultimo capitolo di rilievo è la recente ondata di lettere di compliance inviate il 29 ottobre 2025, un passo ulteriore nell’instancabile azione di monitoraggio condotta dall’Agenzia delle Entrate. Sono ben 12.000 gli avvisi partiti nei confronti di chi ha usufruito del Superbonus 110% per interventi di riqualificazione, ma avrebbe trascurato l’adeguamento della rendita catastale.

Quest’attività di controllo risulta, a detta di molti addetti ai lavori, un segnale inequivocabile di come il Fisco intenda intensificare la propria presenza, insistendo sulla regolarità di lavori e dichiarazioni. Già ad aprile si era assistito a un test, con l’invio di 3.000 comunicazioni preliminari. E, stando alle previsioni, tra il 2025 e il 2027 si arriverà a un totale di 60.000 controlli. Un’evoluzione, insomma, che richiede tempestività di verifica e una costante attenzione ai dettagli fiscali.

La logica dei controlli

Quelle che inizialmente potevano sembrare semplici indagini rivolte a immobili classificati come ruderi o con rendita zero, stanno ora coinvolgendo proprietari con stime catastali ritenute sospettamente basse. Il pensiero comune? Se i lavori finanziati con il bonus hanno un valore di riqualificazione considerevole, allora la rendita dev’essere adeguata di conseguenza.

Ecco perché la sanzione ridotta prospettata nella comunicazione rappresenta un invito a mettersi in regola senza incorrere in conseguenze più gravose: un’apertura che molti vedranno come opportunità di chiarimento anziché come un ultimatum fiscale. L’obiettivo è dunque quello di fornire un quadro trasparente e coerente con gli interventi realizzati, evitando future contestazioni che rischiano di tradursi in procedure onerose per entrambe le parti.

I passi da compiere

Rispondere a queste comunicazioni, difatti, non equivale a intraprendere subito un iter di verifica formale. Al contrario, il contribuente è invitato a fare il punto della situazione, aggiornando la documentazione adeguata e integrando ogni informazione necessaria. A volte si tratta di segnalazioni di attività di ristrutturazione o miglioria non ancora formalmente censite, altre volte di errate valutazioni in fase di dichiarazione.

La collaborazione e il rapido adeguamento possono spezzare sul nascere eventuali contestazioni, riducendo la pressione normativa e giovando alla stabilità contabile del proprietario. Se viene dimostrata la correttezza degli atti, il controllo si chiude senza ulteriori misure.

Le maggiori implicazioni

L’aggiornamento della rendita non rappresenta un semplice obbligo formale, ma ha profonde implicazioni fiscali. Sottostimare il valore catastale conduce al pagamento di imposte inferiori al dovuto, configurando una violazione che può portare contestazioni salate. Ecco spiegata l’energia messa in campo dall’amministrazione finanziaria: in un contesto di risorse pubbliche limitate, ogni introito perso diventa un monito.

D’altronde, le operazioni di riqualificazione immobiliare hanno segnato uno spartiacque nella gestione del patrimonio edilizio, ed è evidente come la regolarizzazione tempestiva, abbinata a una procedura di chiarimento collaborativo, si proponga come la strada più conveniente per contribuente e Stato.

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