Rottamazione quinquies: come scegliere quali cartelle esattoriali sanare
Ecco come scegliere quali cartelle esattoriali inserire nella Rottamazione quinquies e gestire la rateizzazione senza errori.
Fonte immagine: Finanza.com
Gestire i debiti fiscali e districarsi tra le varie scadenze non è mai stato un compito semplice. Proprio per questo motivo, la nuova Rottamazione quinquies rappresenta un’opportunità che merita attenzione: per la prima volta, è possibile scegliere con grande flessibilità quali posizioni debitorie inserire nel piano agevolato, lasciando inalterati gli altri versamenti già in corso.
In sostanza, chi ha accumulato diverse cartelle esattoriali può decidere di includerne soltanto alcune nell’accordo per l’azzeramento di sanzioni e interessi, mentre le esclusioni continueranno a essere regolate secondo i termini ordinari. Nulla obbliga, dunque, a un’adesione “tutto o niente”: un evidente passo avanti rispetto al passato, che offre maggiore respiro a chi deve onorare più obbligazioni.
La flessibilità del nuovo piano di sanatoria
Nel dettaglio, la rateizzazione prevista dalla Rottamazione quinquies permette di ammortizzare i pagamenti in 120 rate mensili, vale a dire fino a dieci anni di dilazione. Questo implica che l’onere finanziario risulta più sostenibile nel tempo, senza addizionali interessi e sanzioni sulle posizioni incluse nella definizione agevolata.
È tuttavia essenziale segnalare con precisione, in fase di adesione, le singole voci che si intendono sanare: l’Agenzia delle Entrate Riscossione invierà successivamente due piani di pagamento separati, uno per i debiti oggetto di rottamazione e uno per quelli che restano in essere con la tradizionale procedura di riscossione.
Quando conviene mantenere i versamenti in corso
Nel periodo di valutazione della domanda, è importante continuare a pagare regolarmente tutte le quote relative alle cartelle che non rientrano nel piano agevolato, onde evitare spiacevoli sorprese. Infatti, se l’adesione alla sanatoria riguarda solo parte dei debiti, le rate originarie per le posizioni escluse procedono con la loro naturale scadenza.
Solo per i crediti ammessi alla rottamazione si potrà beneficiare della sospensione temporanea dei pagamenti, fino a quando non verrà firmato l’accordo definitivo con l’emissione dei bollettini di versamento dedicati. In tal senso, è consigliabile attendere la comunicazione ufficiale che convalida l’accoglimento della richiesta e la conferma della nuova ripartizione.
Verso una gestione più consapevole e sostenibile
L’aspetto cruciale di questo intervento legislativo è la possibilità di plasmare un piano integrato che rispetti sia l’esigenza di dilazionare i debiti rientranti nella definizione agevolata, sia la necessità di non perdere i benefici della rateizzazione ordinaria per il restante carico fiscale. Secondo indiscrezioni, il Governo sta vagliando l’introduzione di criteri specifici, come l’esclusione dalla dilazione decennale per i debiti inferiori a mille euro, condizionando la misura alla disponibilità di coperture finanziarie adeguate.
In ogni caso, questa nuova via d’uscita configura una gestione più ponderata del proprio debito, unita alla chance di ridurre sensibilmente le penali e i costi accessori. Tutto ciò segna un importante cambio di passo, aprendo un varco verso una maggiore serenità finanziaria per i contribuenti.
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