Assicurazioni per animali: cresce il mercato ma pochi le conoscono
Scopri tutti i costi, le proposte di riduzione IVA, le assicurazioni e il ruolo sociale degli animali domestici in Italia.
Fonte immagine: freepik
Prendersi cura di un amico a quattro zampe è un gesto di profondo affetto che comporta anche un impegno economico non trascurabile. In media, il costo per un animale domestico raggiunge i 1.000 euro all’anno, con uscite mensili che oscillano tra 30 e 100 euro per nucleo familiare. Il fenomeno del pet care esplode in parallelo alla crescente domanda di pet food, diventando un mercato ampio e variegato. Per molte famiglie, tuttavia, i fattori di spesa per gli animali non si limitano soltanto all’alimentazione, ma includono anche visite mediche, accessori e spese di assicurazioni. Questa realtà economica solleva dubbi e apre nuove prospettive su come sostenere al meglio le esigenze degli animali domestici, specialmente di fronte al costante aumento dei prezzi.
Dal dibattito politico emerge la proposta di riduzione dell’IVA dal 22% al 10% per alimenti e prestazioni veterinarie, un cambiamento ispirato al modello tedesco che applica un’aliquota del 7%. Una simile misura miri a ridurre il rischio di abbandono, alleggerendo l’onere fiscale per chi condivide la vita con cani, gatti e animali da compagnia.
Nel frattempo, il mercato delle assicurazioni dedicato agli animali domestici vale già 669,1 milioni di dollari e sembra destinato a toccare 1.473,2 milioni entro il 2030. In Italia, la diffusione delle assicurazioni per gli animali fatica però a decollare a causa di una conoscenza ancora limitata delle polizze disponibili e di una percezione poco chiara della loro efficacia.
Assicurazioni per animali: l’importanza di un approccio culturale
Nonostante il costo medio delle assicurazioni per gli animali risponda alle aspettative di spesa (circa 200-300 euro annui), la sensibilità verso questi prodotti rimane ridotta. In Svezia, ad esempio, quasi il 90% dei cani e il 50% dei gatti sono protetti da copertura assicurativa, mentre l’Italia si attesta ben al di sotto di queste percentuali.
Secondo gli esperti, è necessario un cambio di mentalità che consideri eventuali imprevisti sanitari come un rischio concreto: riconoscere tale esigenza consentirebbe di rafforzare il senso di protezione e la responsabilità di chi decide di adottare un animale, con significative ripercussioni sociali ed economiche.
Un importante ammortizzatore sociale
I nostri compagni a quattro zampe rappresentano anche un significativo ammortizzatore sociale, con un risparmio stimato di circa 4 miliardi di euro sulla spesa pubblica. In questo contesto, il settore veterinario, composto da 36.000 professionisti e oltre 8.600 strutture, si mostra vitale e versatile, ma al tempo stesso frammentato.
Per assicurare un futuro stabile a questo comparto, è cruciale intervenire sul versante fiscale e su forme di assicurazioni per gli animali, così da promuovere assistenza costante e prevenire l’abbandono degli animali. È un percorso che richiede tempo e strategia, ma che potrebbe davvero rafforzare la relazione tra l’uomo e il suo amico più fedele, portando benefici a tutta la collettività.
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