Lavoro INPS, al via la verifica dell’esistenza in vita per i pensionati all’estero

INPS, al via la verifica dell’esistenza in vita per i pensionati all’estero

INPS sta per avviare la verifica dell’esistenza in vita per i pensionati residenti all’estero: modalità, esenzioni e dati aggiornati.

18 Settembre 2025 10:30

Non c’è dubbio che la nuova iniziativa avviata dalla INPS rappresenti un ulteriore passo avanti nella lotta alle irregolarità: è bene sottolineare fin da subito quanto la procedura di accertamento dell’esistenza in vita stia diventando un elemento chiave per garantire la corretta erogazione delle pensioni. La crescente presenza di pensionati all’estero richiede, più che mai, una costante verifica delle pensioni finalizzata a evitare sprechi e frodi sul lungo periodo.

È altrettanto importante prestare attenzione all’ampia diffusione geografica di questi beneficiari, dal momento che le verifiche da poco avviate interesseranno Europa, Africa e Oceania a partire dal 17 settembre 2025, con scadenza fissata al 15 gennaio 2026.

A coordinare l’intero processo è stata designata Citibank, incaricata di inviare ai pensionati un modulo da compilare e restituire insieme alla copia di un documento d’identità in corso di validità. In aggiunta, è possibile ricorrere alla piattaforma online messa a disposizione per chi risiede in Australia, Canada, Stati Uniti e Regno Unito.

È bene tenere a mente anche la possibilità di confermare la propria identità recandosi presso gli sportelli della Western Union per la riscossione di persona. Per molti pensionati all’estero, potrebbe essere cruciale rispettare queste scadenze INPS, dal momento che il mancato invio della documentazione o l’omessa riscossione entro il termine previsto determinerebbero la sospensione del pagamento dal mese di marzo 2026.

Chi è coinvolto e chi è esente dalla verifica dei pensionati all’estero

Nonostante l’obbligo di attestazione coinvolga migliaia di pensionati italiani all’estero, una quota non marginale risulta esente grazie ad accordi bilaterali tra l’Italia e diversi Paesi. In particolare, Germania, Svizzera, Francia, Belgio, Australia e Paesi Bassi vantano sistemi di comunicazione automatica delle informazioni anagrafiche, riducendo l’onere di inviare ulteriore documentazione.

Da rilevare come il fenomeno dell’emigrazione degli anziani mostri segnali di rapida crescita: nel solo 2024, si registrano 228.600 pensionati che risiedono oltreconfine, triplicati in appena quindici anni. Le destinazioni preferite spaziano da Spagna e Portogallo a Tunisia e Albania, attirando sempre più persone in cerca di benefici fiscali, clima mite e qualità della vita.

Obiettivi dell’operazione

Lo scopo finale di questa campagna di verifica dei pensionati italiani all’estero è prevenire le erogazioni indebite in seguito al decesso del beneficiario, ragion per cui l’INPS punta a una più accurata sorveglianza delle anagrafiche.

Come direbbe un antico proverbio, meglio prevenire che curare: lo sforzo di tenere sotto controllo i flussi pensionistici è indispensabile per mantenere un sistema previdenziale sostenibile e corretto. L’invito rivolto a tutti coloro che rientrano in questo ambito di controllo è di seguire con scrupolo le istruzioni ricevute, così da non incorrere in spiacevoli sospensioni dei pagamenti e per garantire che l’intero processo risulti trasparente e privo di complicazioni.

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