Finanza Personale Banche, meno sportelli e filiali: allarme in Italia

Banche, meno sportelli e filiali: allarme in Italia

La chiusura di sportelli e filiali delle banche sta isolando 13 milioni di italiani con sfide per l'accesso ai servizi finanziari essenziali.

26 Agosto 2025 10:30

L’Italia vive un momento di forte discontinuità, in cui la desertificazione delle banche si fa sempre più incisiva nelle zone lontane dai centri urbani. Interi territori, un tempo vitali e animati, oggi si trovano a fare i conti con un accesso ridotto a sportelli e operatori di riferimento, generando un clima di incertezza tra i residenti.

Gli anziani, i piccoli imprenditori e le famiglie con minori risorse tecnologiche sono coloro che più risentono di questa trasformazione, poiché cercare di ottenere servizi finanziari in modo tradizionale diventa ogni giorno più complesso.

Nelle regioni colpite, la sensazione prevalente è di essere progressivamente tagliati fuori dai circuiti economici nazionali, con buona parte della popolazione che inizia a considerare obsolete, o quantomeno insostenibili, le modalità bancarie di prossimità.

Banche: la sfida delle distanze e la chiusura degli sportelli

L’allarme su questi cambiamenti delle banche è tangibile, con la chiusura degli sportelli che assume dimensioni rilevanti anche nel corso del 2024. Secondo le rilevazioni più recenti, oltre 3.380 comuni risultano sprovvisti di filiali, coinvolgendo circa 4,6 milioni di residenti in difficoltà strutturale.

Il fenomeno si lega a doppio filo con la situazione delle aree interne, dove l’offerta finanziaria si è drasticamente ridotta: a fronte di 614 chiusure complessive, le nuove aperture sono state solo 108, sintomo di una tendenza ormai consolidata.

Il dato è ancora più critico se si osserva nei piccoli centri, in cui si parla di appena 34 inaugurazioni. Ciò innesta un circolo vizioso, perché la mancanza di punti fisici di riferimento impoverisce la circolazione economica e restringe le opportunità di crescita locale, favorendo nuove emigrazioni.

Lo spettro dello spopolamento e il ruolo della tecnologia

L’avanzare di questo scenario è connesso a fenomeni di spopolamento e invecchiamento, che spingono le banche a puntare su modelli digitali. Non sorprende, dunque, che il numero di consulenti finanziari cresca del 15,1%, mentre gli ATM e i terminali POS subiscano una flessione del 4% e del 22,7%, rispettivamente.

Se da un lato le grandi banche optano per risparmiare sulle strutture tradizionali, dall’altro alcuni operatori cercano di colmare la carenza sfruttando tecnologie avanzate. Eppure, il radicamento sul territorio rimane un fattore di tenuta sociale: chi non possiede gli strumenti o le competenze digitali rischia infatti di rimanere escluso.

In un panorama così complesso, BancoPosta spicca come punto di riferimento, avendo aumentato gli sportelli automatici del 3,1% e consolidando la propria presenza nei contesti più remoti. Questa iniziativa aiuta a ridurre il gap infrastrutturale e a offrire una scansione di prossimità a chi vive lontano dalle grandi città.

Gli studi condotti dimostrano inoltre che la cooperazione tra istituzioni pubbliche e banche può arginare l’abbandono delle comunità isolate, specie laddove i servizi più basilari faticano a resistere. L’impegno condiviso, quindi, diventa la carta vincente per ripensare una rete capace di sostenere le economie locali, favorendo un sistema più equo e inclusivo per tutte le fasce di popolazione.

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