Grecia, debutta la tassa climatica per i turisti
La Grecia lancia la tassa climatica, un'imposta turistica più alta per sostenere la resilienza climatica e assicurazioni obbligatorie.
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Da tempo, la Grecia è sinonimo di acque turchesi e patrimoni archeologici, ma ora si appresta a introdurre una novità destinata a modificare l’equilibrio dei costi vacanzieri. Nasce la Climate Resilience Tax, una nuova forma di tassa turistica concepita per raccogliere fondi da destinare a strategie di prevenzione e intervento contro i cambiamenti climatici.
L’idea è quella di sostituire la classica imposta di soggiorno con un contributo variabile che finanzierà direttamente progetti volti a ridurre l’impatto dei fenomeni meteorologici sempre più estremi. Gli importi previsti vanno da soli 0,50 euro per le strutture a una o due stelle, fino a 10 euro a notte per gli alloggi top di gamma.
Un meccanismo progressivo che punta a bilanciare, da un lato, la necessità di coprire i costi di intervento contro tempeste e incendi e, dall’altro, la salvaguardia di un flusso turistico essenziale per l’economia locale.
Tassa climatica in Grecia: sostegno finanziario e misure assicurative
Al di là del semplice prelievo imposto ai visitatori, le autorità della Grecia hanno integrato la nuova tassa turistica con una clausola che rende obbligatoria l’assicurazione da disastri naturali per tutte le strutture ricettive, inclusi gli affitti brevi.
Questo vuol dire che chi gestisce un piccolo bed & breakfast oppure un hotel di lusso dovrà dotarsi di polizze specifiche per coprire gli effetti di fenomeni meteorologici imprevedibili. Tale scelta politica riflette l’urgenza di proteggere il patrimonio locale da incendi, alluvioni e altre calamità, incentivando gli operatori a investire in piani di emergenza più efficaci. Nel contempo, la tassazione progressiva sugli alloggi crea un meccanismo che differenzia gli oneri in base al livello di comfort e servizi offerti.
Elemento chiave di questa nuova tassa turistica è la cooperazione tra autorità e operatori turistici, che diventano attori fondamentali nel promuovere un modello di gestione delle risorse più virtuoso.
La volontà di sostenere la sostenibilità ambientale emerge anche attraverso programmi formativi e incentivi volti a premiare chi adotta prassi ecologiche, come l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili o la riduzione degli sprechi idrici.
Al tempo stesso, la misura suscita timori legati all’aumento del costo complessivo di viaggio. Basti pensare a quanti prenotano in bassa stagione con un occhio di riguardo per le tariffe: l’inserimento di una nuova tassa turistica in Grecia potrebbe inclinare le preferenze dei turisti verso destinazioni concorrenti, influenzando in parte l’equilibrio del mercato.
Conseguenze future
In un contesto globale in cui la prevenzione e la gestione degli eventi atmosferici estremi diventano prioritarie, l’imposizione in Grecia di una tassa turistica mirata innesca una riflessione più ampia sulle responsabilità condivise. Sebbene alcuni temano un calo della competitività turistica, i promotori della misura suggeriscono che la spinta verso un sistema più efficiente di protezione ambientale potrebbe rendere la destinazione ancora più attrattiva nel lungo periodo.
Investire in infrastrutture sicure e resilienti, infatti, non è solo un atto dovuto alle comunità locali, ma rappresenta anche un segnale di attenzione verso i viaggiatori, rassicurati dalla possibilità di godersi un soggiorno senza troppi pensieri. Resta da vedere se questa forma di contributo saprà generare risultati tangibili nel medio termine, mantenendo intatto il fascino proverbiale di un Paese in continua evoluzione.
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