Finanza Personale Pagamenti digitali Euro digitale: l’UE accelera per contrastare la dollarizzazione delle valute digitali

Euro digitale: l’UE accelera per contrastare la dollarizzazione delle valute digitali

L’Unione Europea spinge sull’euro digitale per rafforzare la sovranità monetaria, ridurre i rischi delle stablecoin in dollari e innovare i pagamenti digitali.

22 Agosto 2025 14:00

L’espansione delle transazioni finanziarie nel Vecchio Continente prosegue a ritmo serrato: cittadini e imprese richiedono servizi sempre più veloci e trasparenti, e la Banca Centrale Europea non resta certo a guardare. Dal 1° novembre 2023, infatti, è iniziato un biennio di analisi orientato verso la possibile introduzione dell’euro digitale, una mossa strategica ideata per salvaguardare la sovranità monetaria e rispondere alle pressioni della nuova finanza globale.

Secondo quanto riportato dal Financial Times, l’Unione Europea sta spingendo sempre di più per consolidare il proprio ruolo internazionale con l’adozione di questa moneta digitale, anche per tutelarsi dall’avanzata delle stablecoin agganciate al dollaro.

Un contesto di crescita travolgente

Il rischio legato alla dollarizzazione digitale ha generato un senso di urgenza: se il dollaro, già molto forte nei mercati tradizionali, si affermasse in modo incontrastato anche nelle transazioni digitali, ciò avrebbe ripercussioni concrete sul potere decisionale degli Stati europei.

Ecco perché l’euro digitale non intende rimpiazzare la banconota fisica, ma piuttosto affiancarla come strumento complementare, offrendo un’alternativa comunitaria credibile e vantaggiosa.

Solide infrastrutture e il ruolo di TIPS

La missione di rafforzare la competitività europea si fonda anche sul continuo potenziamento delle infrastrutture di pagamento. In prima linea si colloca TIPS (TARGET Instant Payment Settlement), piattaforma che promette trasferimenti istantanei e multivaluta con sensibili riduzioni di costi.

L’efficienza di questa rete, che consente di concludere operazioni in tempo reale, potrebbe diventare il volano per la diffusione della nuova valuta digitale, favorendo la cooperazione tra banche, startup fintech e grandi aziende.

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