Giappone, prezzi più alti per i turisti fanno discutere
Il Giappone introduce prezzi differenziati per turisti e residenti nelle attrazioni più visitate, per gestire overtourism e sostenibilità.
Fonte immagine: freepik
In una mossa audace, il Giappone ha annunciato un piano per implementare una doppia tariffazione presso musei, templi e impianti sciistici da luglio 2025. Questo sistema, pensato per regolare l’afflusso di turisti stranieri, prevede prezzi ridotti per i residenti e tariffe maggiorate per i visitatori internazionali.
L’obiettivo dichiarato come in altre parti del mondo è combattere l’overtourism, soprattutto in mete celebri come Kyoto e Tokyo, dove la pressione del turismo invadente ha iniziato a incidere sulla qualità della vita dei cittadini. Si mira, inoltre, a creare risorse economiche da destinare alla conservazione delle principali attrazioni turistiche, promuovendo al contempo il rispetto per le tradizioni locali e un’esperienza culturale più autentica.
Giappone: preservare il patrimonio culturale
Nel cuore dell’iniziativa, il governo intende destinare i proventi derivanti dai prezzi più alti dei turisti, all’ammodernamento delle infrastrutture e a programmi di tutela dell’inestimabile ricchezza culturale.
Un esempio recente è la decisione di installare una barriera a Fujikawaguchiko per limitare la vista del Monte Fuji da un parcheggio troppo frequentato, con l’obiettivo di proteggere la tranquillità dei residenti. Le maggiori entrate finanzieranno progetti di restauro e la formazione del personale, incoraggiando forme di visita più consapevoli e in armonia con la sensibilità locale.
Mentre i sostenitori accolgono la novità del Giappone come un passo verso una maggiore sostenibilità e una migliore qualità dei servizi, i critici temono che l’adozione di prezzi differenziati per i turisti possa alimentare accuse di discriminazione e allontanare una fetta importante di viaggiatori internazionali.
Alcuni osservano, tuttavia, che sistemi analoghi siano già in vigore in altre celebri destinazioni mondiali, con l’obiettivo comune di bilanciare crescita economica e tutela del territorio. In tal senso, il governo cerca di salvaguardare il fragile equilibrio tra le esigenze turistiche e il benessere dei residenti locali.
Verso un turismo responsabile
A pochi mesi dall’entrata in vigore del nuovo regolamento in Giappone, le amministrazioni locali stanno già delineando programmi formativi per operatori e aziende, finalizzati a migliorare l’accoglienza e a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale.
La speranza è che, grazie ai fondi raccolti derivanti da prezzi più alti, musei e luoghi storici possano offrire esperienze di visita più tranquille, senza che la folla diventi un ostacolo alla fruizione. Al tempo stesso, si auspica che le tariffe maggiorate non disincentivino completamente l’arrivo di ospiti stranieri, ma li incoraggino a esplorare destinazioni meno note, contribuendo a distribuire i benefici del turismo in modo più equo.
Con tale visione, si punta a stabilire un modello di gestione che valorizzi le ricchezze del territorio e sostenga la vitalità delle comunità locali, garantendo una fruizione responsabile e durevole per tutti coloro che desiderano scoprire le sfumature più autentiche della cultura giapponese.
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