Everest a pagamento per ridurre l’overtourism
Scalare l’Everest costerà di più, ma 97 vette saranno gratuite: il Nepal rilancia il turismo alpino tra sostenibilità e sviluppo locale.
Fonte immagine: ANSA
Da sempre il Nepal e il maestoso Everest hanno esercitato un fascino unico su tutti gli appassionati di turismo alpino. Recentemente, il governo nepalese ha annunciato un ritocco verso l’alto delle tariffe per salire in vetta durante la stagione primaverile, puntando a porre un freno al crescente overtourism e a proteggere la fragile zona montana.
L’incremento del 36% porta il costo a 15.000 dollari, decisione che mira a bilanciare le esigenze di conservazione ambientale con la volontà di mettere ordine fra le torme di alpinisti in arrivo ogni anno. Nel contempo, l’interesse del pubblico si sposta anche su destinazioni meno note, rinvigorendo la spinta verso proposte di viaggio più variate e attente alle comunità locali.
Everest a pagamento: strategia per ridurre la pressione sulle vette più alte
Nella nuova ottica di sostenibilità e per combattere l’overtourism, le autorità hanno lanciato un’iniziativa sorprendente: concedere l’accesso gratuito a ben 97 vette gratuite, distribuite tra le regioni di Karnali e Far West.
Queste montagne, meno celebri rispetto all’Everest ma di assoluto fascino, possono trasformarsi in una valida alternativa per chi desideri un contatto più autentico con la natura. Grazie a questa misura, si intende dare una spinta decisiva allo sviluppo economico in aree da sempre lontane dai grandi flussi turistici e, al contempo, offrire agli amanti di questo sport un ventaglio di esperienze autentiche di montagna, lontane dalla folla e più vicine alle tradizioni locali.
Ripensare l’offerta per i tour operator
La revisione del sistema di permessi e di costi apre nuovi scenari per i tour operator di settore, che possono ampliare il proprio ventaglio di proposte puntando su esplorazioni in luoghi finora considerati marginali. Non si tratta solo di ridistribuire l’overtourism ma anche di generare benefici tangibili per le comunità montane, spesso isolate e in cerca di opportunità di business.
In questo contesto, la partnership con le guide locali si rivelerà fondamentale per proporre pacchetti su misura, con particolare attenzione alla conservazione ambientale, al rispetto delle culture locali e a un nuovo modo di intendere il viaggio come arricchimento reciproco.
I ricavi extra prodotti dalle nuove tariffe confluiranno in parte nel miglioramento delle infrastrutture turistiche, puntando a rendere più sicura l’ascensione nelle stagioni più ostili e a sviluppare strutture ricettive capaci di inserirsi armoniosamente nel paesaggio.
Il progetto va oltre la dimensione economica: si vuole promuovere un modello che metta in primo piano la tutela ambientale evitando l’overtourism e valorizzazione del patrimonio culturale locale.
I nuovi itinerari di viaggio testimoniano la volontà di unire responsabilità e visione di lungo periodo, con l’obiettivo di offrire non solo un’avventura indimenticabile, ma anche una conoscenza profonda del territorio himalayano, in equilibrio tra tradizione e modernità.
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