Finanza Personale Pagamenti digitali Caos liquidi in aereo: si rischia di pagare 130 euro di costi extra

Caos liquidi in aereo: si rischia di pagare 130 euro di costi extra

Normative sui liquidi nei bagagli a mano: regole diverse negli aeroporti, costi aggiuntivi e richieste di trasparenza da parte delle associazioni.

4 Agosto 2025 12:00

La situazione riguardante il trasporto di liquidi negli aeroporti europei appare più confusa che mai. I viaggiatori, sollecitati da norme che sembravano offrire maggiore libertà, si ritrovano invece a fare i conti con controlli non uniformi e informazioni incomplete. Basti pensare a quei passeggeri che, convinti di poter portare più di 100 ml nel proprio bagagli a mano, scoprono all’ultimo di dover imbarcare tutto in stiva.

Questo passaggio forzato comporta costi aggiuntivi non indifferenti, innescando un malcontento diffuso e una serie di proteste da parte di associazioni di consumatori e addetti ai lavori. L’idea, originariamente, era di semplificare le procedure, ma il risultato è un mosaico di norme discordanti e sanzioni impreviste, che rischiano di aumentare ulteriormente la confusione tra i passeggeri.

Confusione tra aeroporti e compagnie

Non tutti gli scali, infatti, hanno implementato gli scanner di ultima generazione che consentirebbero una verifica più accurata dei liquidi, e molte compagnie aeree mantengono le vecchie restrizioni. Nel frattempo, chi si trova in transito tra hub come Milano Malpensa e Roma Fiumicino deve capire se la singola rotta preveda davvero l’uso dei nuovi macchinari o se sia in vigore ancora il regolamento tradizionale.

A complicare le cose, i vecchi cartelli informativi e i siti ufficiali non sempre vengono aggiornati con puntualità, lasciando i passeggeri nell’incertezza su come gestire i liquidi e rischiando di incorrere in costi aggiuntivi che possono arrivare fino a 130 euro per i voli intercontinentali.

Voci e richieste degli enti di settore

In questo scenario frastagliato troviamo enti come Assoutenti che, con veemenza, richiedono maggiore chiarezza. Secondo loro, le attuali normative aeroportuali non solo mancano di una visione unitaria, ma soprattutto di una comunicazione trasparente verso il consumatore. Anche l’ENAC, l’ente nazionale preposto a vigilare sulle attività dell’aviazione civile, è stato sollecitato a redigere una lista completa e costantemente aggiornata degli scali in cui è realmente possibile usufruire dei nuovi limiti.

L’obiettivo è evitare che il viaggiatore, già stressato da orari e lunghe file, debba subire ulteriori disagi o spese impreviste poco prima di imbarcarsi. Evidenziare le differenze nelle tariffe tra le varie compagnie e gli aeroporti resta un altro punto critico per la piena consapevolezza del passeggero.

Verso un riordino delle regole

Si auspica un rapido riordino delle nuove normative aeroportuali, con regole univoche che evitino l’attuale sovrapposizione di disposizioni e penali. Serve una maggiore informazione in fase di acquisto del biglietto, specialmente riguardo ai limiti permessi per i liquidi, le dimensioni del bagagli a mano e le potenziali sanzioni. Un tavolo di confronto tra i gestori aeroportuali, i vettori e le autorità competenti potrebbe essere la chiave per garantire un’armonizzazione strutturata.

Nel frattempo, i viaggiatori devono prestare estrema attenzione alle istruzioni fornite dalle compagnie e verificare sempre le condizioni più aggiornate, così da non incorrere in oneri inattesi o disguidi che possono rovinare l’intera esperienza di viaggio.

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