Più colonnine elettriche, ma il Sud resta indietro
Italia in crescita con oltre 60.000 colonnine elettriche di ricarica pubbliche con iInvestimenti UE e PNRR per ridurre le disparità regionali.
Fonte immagine: unsplash
Il panorama italiano delle colonnine elettriche di ricarica continua a espandersi a ritmi impressionanti, regalando all’appassionato di mobilità elettrica un quadro in rapida evoluzione. Con oltre sessantamila punti di ricarica pubblici e una crescita annua vicina al 28%, il Nord si conferma trainante nel settore, totalizzando una concentrazione del 58%.
Tuttavia, la realtà rimane profondamente asimmetrica, poiché il Sud e le isole registrano poco più del 23%, creando uno scarto geografico difficile da ignorare. Allo stesso tempo, permangono dubbi sull’affidabilità di alcune infrastrutture, spesso soggette a malfunzionamenti che ostacolano l’adozione delle auto elettriche da parte di un pubblico più vasto.
Per contrastare questo divario, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato un piano di intervento, finanziato dal PNRR, che prevede la realizzazione di 1.466 colonnine elettriche ad alta potenza in diversi centri urbani.
Si tratta di un’operazione da oltre 15 milioni di euro, alla quale partecipano aziende specializzate nel settore energetico, impegnate a garantire una copertura più capillare. Tali fondi rappresentano un incentivo cruciale per diminuire l’eterogeneità territoriale, innescando un circolo virtuoso di investimenti anche a beneficio delle regioni finora meno servite.
Colonnine elettriche: crescente supporto sovranazionale
Un ulteriore slancio proviene dalla Unione Europea, che ha stanziato oltre 352 milioni di euro per progetti infrastrutturali, destinando quasi 228 milioni a quattro iniziative in Italia. Tra i protagonisti spicca Tesla Italy, il cui piano prevede l’installazione di 6.548 punti ad alta potenza di colonnine elettriche in 16 Paesi europei.
Di rilievo è anche l’apporto di Atlante Srl, che gode di un finanziamento di quasi 50 milioni per installare più di 1.800 punti di ricarica in quattro Paesi, tra cui l’Italia. Questo sostegno sovranazionale da parte di istituzioni e aziende private punta a colmare i vuoti infrastrutturali e a favorire una rete più affidabile e performante.
Nonostante i progressi, restano da risolvere alcune criticità che frenano l’effettiva diffusione delle vetture elettriche. Da un lato, l’Ecobonus 110 agevola l’installazione di impianti privati di colonnine elettriche, ma l’incentivo si ridurrà progressivamente al 65% entro il 2025, rischiando di rallentare la crescita del settore.
Dall’altro, la distribuzione disomogenea delle colonnine elettriche richiede politiche incisive per garantire un facile accesso alla ricarica su tutto il territorio nazionale. Nel complesso, la sfida italiana resta duplice: continuare a investire in reti di ricarica adeguate e assicurare affidabilità alle strutture esistenti, incentivando consumatori e imprese a credere nel potenziale delle auto elettriche.
La transizione verso un modello di mobilità più sostenibile richiede, in ultima analisi, una visione condivisa e un impegno concreto a tutti i livelli, nella speranza che entità pubbliche e private collaborino per armonizzare i benefici della rivoluzione verde con le necessità reali del Paese.
Se vuoi aggiornamenti su Finanza Personale inserisci la tua email nel box qui sotto: