Finanza Personale Agcom blocca lo spoofing: stretta sul telemarketing aggressivo da agosto 2025

Agcom blocca lo spoofing: stretta sul telemarketing aggressivo da agosto 2025

Dal 2025 Agcom introduce il blocco alle chiamate di telemarketing aggressivo con numeri italiani falsificati. Scopri come cambiano le regole e cosa significa per i consumatori.

4 Agosto 2025 10:00

L’approccio rigoroso alle telefonate indesiderate è ormai un tema centrale per chiunque voglia evitare sorprese fastidiose sul proprio dispositivo. La Agcom ha deciso di implementare nuove regole volte a contrastare il dilagare del telemarketing aggressivo, che spesso si basa su tecniche di spoofing per mascherare l’origine effettiva delle chiamate. L’idea alla base è semplice: quando un contatto sembra provenire da un prefisso italiano dall’estero, gli operatori saranno obbligati a garantire maggiore trasparenza, puntando a una reale protezione dei consumatori.

Per i call center internazionali, si preannunciano adeguamenti tecnici e nuovi investimenti, necessari per allinearsi alle regole che entreranno progressivamente in vigore tra agosto e novembre 2025. Chi riceve telefonate indesiderate potrà finalmente contare su strumenti più efficaci per distinguere le offerte legittime dagli abusi, grazie a un quadro normativo che punta a rendere il settore delle telecomunicazioni più sicuro e affidabile.

Stop alle falsificazioni dall’estero

La prima fase di questa stretta partirà il 19 agosto 2025, data cruciale per i consumatori: tutte le chiamate provenienti dall’estero, ma contrassegnate come provenienti da un numero fisso italiano, saranno sottoposte a controlli stringenti. L’obiettivo è quello di smascherare chi sfrutta numeri contraffatti per aggirare il Registro delle Opposizioni.

In pratica, i call center con sede internazionale dovranno indicare in modo chiaro il reale prefisso del Paese di origine. Tale condizione rappresenta un passaggio fondamentale per valorizzare la trasparenza nel rapporto con gli utenti, che avranno a disposizione un’immediata percezione dell’effettiva provenienza della chiamata. Gli operatori telefonici, dal canto loro, saranno tenuti a implementare procedure di controllo più complesse, pena sanzioni e limitazioni che potrebbero influire sulla qualità del servizio offerto.

Verifiche sui numeri mobili italiani

Al secondo step, previsto per il 19 novembre 2025, si aggiungeranno obblighi ancora più severi per le chiamate verso numeri mobili italiani che mostrano un prefisso nazionale pur provenendo dall’estero. In questo modo, chi telefona dovrà dare prova concreta di servire un numero reale e attivo in Italia.

Questo ulteriore blocco stringerà il cerchio attorno a coloro che tentano di ingannare gli utenti con telefonate fantasma, risultando particolarmente incisivo nel contrasto a scopi fraudolenti. Le aziende di telecomunicazione saranno dunque chiamate a investire in tecnologie avanzate di autenticazione e identificazione, allo scopo di rispettare le linee guida e garantire affidabilità nel trasporto delle informazioni.

Pro e contro della stretta regolamentare

Le reazioni a questa riforma sono variegate. Alcune associazioni dei consumatori, timorose di nuovi stratagemmi dei call center poco trasparenti, giudicano il provvedimento comunque insufficiente. Altre, invece, accolgono con favore l’iniziativa, sottolineando la necessità di restituire dignità e sicurezza alle comunicazioni telefoniche. Da parte loro, le compagnie avranno il compito di ristrutturare i propri sistemi, affrontando costi operativi che potrebbero incrementarsi.

Tuttavia, l’utilità di garantire maggiore fiducia negli scambi voce e dati è palese, specialmente in una fase storica in cui l’uso del telefono rimane centrale sia per le attività private sia per quelle professionali. L’auspicio è che, con queste misure calibrate, si possa ridurre in modo significativo la piaga delle chiamate fraudolente e preservare la serenità di chi ne è destinatario.

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