Mutui green, l’inchiesta svela criticità nelle banche
L’inchiesta Altroconsumo su mutui e prestiti green rivela scarsa trasparenza e condizioni gravose imposte dalle banche ai consumatori.
Fonte immagine: Picarts
La recente inchiesta condotta su banche e istituti di credito in diverse città italiane offre un quadro tanto interessante quanto contraddittorio. Da un lato, si moltiplicano le promesse verso la sostenibilità e il risparmio energetico; dall’altro, emergono criticità che frenano i mutui green e lo slancio di un mercato ancora in evoluzione.
L’obiettivo, condiviso da molti, di adeguarsi alle linee guida dell’Agenda 2030 sembra dunque scontrarsi con la realtà di un settore che fatica a proporre soluzioni concrete a chi cerca risposte responsabili e orientate al futuro.
Nonostante la disponibilità di mutui green focalizzati su progetti di riqualificazione e riduzione degli sprechi, tali prodotti non vengono sempre suggeriti in modo proattivo. In numerose filiali bancarie analizzate, i consumatori non ricevono proposte mirate, oppure trovano ostacoli quali la mancata consegna di documentazione indispensabile, come il modulo Secci, che consentirebbe un confronto puntuale tra le diverse opzioni di finanziamento.
Ancor più sorprendente è il requisito, presente nel 96% dei casi, di aprire un conto corrente specifico presso l’istituto, a cui si aggiunge la richiesta, nel 56% delle situazioni, di sottoscrivere una polizza assicurativa erogata dalla stessa banca.
Mutui Green: le opportunità tra prestiti e ristrutturazione
Allo stesso modo, quando si parla di mutui green, emerge una similarità di limiti: la spinta verso soluzioni legate ai lavori di ristrutturazione per il risparmio energetico è ancora poco incisiva e, nel 25% dei casi, gli istituti non rilasciano informazioni esaustive ai clienti che non siano già correntisti.
La prospettiva dei mutui green per agevolare l’efficienza energetica rischia così di rimanere in secondo piano, poiché molte filiali privilegiano prodotti tradizionali rispetto a formule innovative come il Mutuo Sal, in grado di coprire fino all’80% degli interventi di miglioramento degli immobili.
In più, nel 61% dei casi, manca un preventivo scritto con costi e condizioni, rendendo complicata ogni valutazione serena.
L’urgenza di maggiore trasparenza e fiducia
In un settore in cui la trasparenza bancaria dovrebbe fungere da leva competitiva, l’insufficienza di dati fruibili incide negativamente sulla percezione dei consumatori e rallenta la transizione energetica. È necessario un cambio di passo: più informazioni chiare al momento della prima richiesta per i mutui green, iter burocratici snelli e maggiore flessibilità nella gestione dei finanziamenti.
Dalla divulgazione di offerte mirate alla riduzione delle emissioni, fino al rispetto di criteri ambientali precisi, le banche possono valorizzare la loro funzione di motore del progresso. Solo garantendo condizioni affidabili e supporto costante, sarà possibile promuovere un sistema di finanziamenti che guardi davvero oltre, riconoscendo le necessità del presente e le opportunità del futuro.
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