Finanza Personale Taglio tassi BCE a settembre? L’Italia fa pressing

Taglio tassi BCE a settembre? L’Italia fa pressing

Tajani sollecita la BCE a ridurre i tassi d’interesse per fermare l’euro forte e sostenere imprese e mutui.

30 Luglio 2025 14:30

La richiesta di un taglio dei tassi della BCE arriva direttamente dal Ministro degli Esteri e Vicepremier Tajani, che sottolinea come un’eccessiva forza dell’euro rispetto al dollaro possa mettere in discussione la competitività dell’export europeo.

Nel mirino c’è l’operato della BCE, accusata di mantenere i tassi d’interesse a un livello troppo elevato. Secondo il Vicepremier, un allentamento monetario più incisivo creerebbe un clima favorevole per le imprese, riducendo i costi di finanziamento e scongiurando potenziali contraccolpi sulle strategie commerciali.

Questa prospettiva nasce dalla preoccupazione per il recente apprezzamento della moneta unica, cresciuta notevolmente negli ultimi mesi e valutata come una possibile minaccia allo sviluppo economico e alla solidità di alcuni settori industriali.

Taglio tassi BCE: focus su politiche monetarie ed esportazioni

L’appello del Vicepremier della BCE si propone di stimolare l’economia europea tramite strumenti mirati, fra cui un taglio dei tassi e l’introduzione di misure di sostegno come il quantitative easing.

Questa strategia potrebbe fornire nuova linfa al sistema, immettendo liquidità e incoraggiando un ampliamento della base creditizia. Le aziende che esportano verso i mercati esteri sperano in una moneta meno forte per difendere i propri margini.

Da non trascurare, inoltre, gli effetti positivi sul mercato dei mutui, dove ogni sforbiciata ai tassi potrebbe tradursi in un concreto risparmio sulle rate. Un intervento deciso, secondo i sostenitori di questa linea, aiuterebbe a contrastare gli squilibri globali e garantire una crescita economica più omogenea.

I mercati finanziari osservano ogni mossa della BCE con forte attenzione. Gli analisti ritengono che una nuovo taglio dei tassi possa manifestarsi solo dinanzi a segnali chiari di rallentamento economico o di deterioramento del mercato del lavoro.

Al momento, le probabilità di un ulteriore taglio entro breve restano modeste, ma alcuni operatori stimano un intervento entro la fine dell’anno, sebbene restino divisi sulle tempistiche. In parallelo, si sottolinea come gli otto abbassamenti consecutivi abbiano avuto effetti limitati: a fronte di una riduzione complessiva di parecchi punti base, la diminuzione concreta dei costi per famiglie e imprese risulta ancora parziale, a dimostrazione dei numerosi fattori che influenzano l’economia nel suo complesso.

L’Equilibrio tra crescita e stabilità

La sfida di BCE risiede nel trovare un compromesso armonioso tra espansione economica e controllo dei prezzi, taglio dei tassi  in uno scenario internazionale caratterizzato da tensioni commerciali e incertezze politiche.

Una moneta forte può sostenere il potere d’acquisto, ma rischia di penalizzare le imprese orientate ai mercati esteri. Allo stesso modo, un costo del denaro più basso spinge investimenti e consumi, ma potrebbe innescare pressioni inflazionistiche.

Mentre le opinioni degli esperti divergono sulle tempistiche di un taglio ulteriore, il dibattito resta aperto su come bilanciare l’obiettivo di una crescita solida con la priorità di mantenere la stabilità finanziaria. L’attenzione, ora, è puntata sulle prossime decisioni di politica monetaria e sulle possibili implicazioni per il credito, il commercio e l’intera Unione Europea.

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