Bagaglio a mano: regole poco chiare e costi extra, l’allarme di Altroconsumo

In questi ultimi anni, la gestione del bagaglio a mano sembra essere diventata una vera giungla per i viaggiatori italiani. Non di rado, infatti, si assiste a situazioni paradossali in cui un bagaglio di piccole dimensioni finisce improvvisamente in stiva, con relativi costi supplementari e disguidi logistici.

Un sondaggio recente, che ha coinvolto più di mille turisti di età compresa tra i 25 e i 79 anni, mostra dati allarmanti: il 54% di essi riferisce di aver subìto disservizi legati al trasporto dei propri effetti personali in volo.

Questo quadro si complica ulteriormente quando entrano in gioco supplementi a sorpresa, come penali per qualche chilo in eccesso o per un secondo oggetto personale, richiesti spesso all’ultimo momento e con scarse spiegazioni da parte del personale di terra.

A rendere tutto ancora più insidioso è la scarsa chiarezza delle informazioni fornite in merito al bagaglio a mano, visto che oltre un terzo dei passeggeri scopre di dover pagare all’ultimo istante, e soltanto il 28% sa come fare un reclamo formale.

Bagaglio a mano: le sfide con le compagnie low cost

Le compagnie low cost hanno senz’altro contribuito a rivoluzionare il mercato dei viaggi, proponendo tariffe iniziali molto vantaggiose. Tuttavia, molti passeggeri si sentono ingannati non appena spunta il conto finale, che lievita tra supplementi per il bagaglio a mano come dimensioni di zaini, trolley e addirittura per un piccolo pacchetto extra.

La situazione si fa ancora più intricata quando, al gate, si è costretti a imbarcare il bagaglio a mano in stiva senza alcun preavviso, con tanto di addebito aggiuntivo. Emblematico al riguardo è che il 38% dei viaggiatori afferma di aver subìto questa pratica, spesso nonostante seguisse le regole di peso e misura indicate dalla compagnia.

Eppure, le cifre parlano da sole: nel 2024, i vettori europei hanno guadagnato circa 10 miliardi di euro tramite supplementi sul trasporto a mano, con vettori come Wizz Air e Ryanair in cima alla classifica dei costi più elevati.

Costo extra: un balzello mascherato?

Una delle sorprese più spiacevoli per i passeggeri sono proprio i costi extra. C’è chi li definisce “balzelli mascherati”, perché scattano in situazioni dall’apparenza banale: un secondo borsello, un sacchetto di souvenir, oppure un paio di centimetri in più sul bagaglio a mano.

In certi casi, la penale per peso o dimensioni superate colpisce circa il 9% dei viaggiatori, mentre il 2% lamenta addirittura lo smarrimento del bagaglio. Questa giungla di tariffe non agevola la fidelizzazione dei clienti, che spesso si ritrovano a scegliere la compagnia più conveniente in base alle proprie esigenze, ma senza alcuna certezza sui costi effettivi.

Il risultato? Frustrazione e tempi di attesa più lunghi ai controlli.

La spinta verso regole uniformi nelle compagnie aeree europee

La proposta di introdurre regole uniformi sta prendendo piede e pare oggi essere un tema di forte discussione presso le autorità comunitarie. La Commissione Trasporti del Parlamento UE ha già presentato un progetto per obbligare le compagnie aeree europee a includere il bagaglio a mano nella tariffa base, mirando a garantire più trasparenza sulle spese accessorie.

Le compagnie, soprattutto le low cost, avvertono dei possibili aumenti di prezzo complessivi, ma i consumatori chiedono da tempo maggiore chiarezza e procedure più snelle. La prospettiva di un intervento normativo appare sempre più concreta, mentre i viaggiatori sperano in un futuro in cui l’organizzazione delle proprie vacanze non debba trasformarsi in un labirinto di costi imprevisti e regolamenti poco trasparenti.