Fisco Lago di Como, Varenna propone una tassa di sbarco: ecco i dettagli

Lago di Como, Varenna propone una tassa di sbarco: ecco i dettagli

Scopri come Varenna affronta l'overtourism con una tassa di sbarco per turisti giornalieri, garantendo sostenibilità e servizi migliori.

26 Giugno 2025 09:00

Nel cuore del Lago di Como, la piccola Varenna si trova a fare i conti con una realtà che accomuna molte delle più belle località italiane: l’assalto dei visitatori e le sue conseguenze, spesso sottovalutate. Qui, dove ogni scorcio sembra uscito da una cartolina e la vita scorre a un ritmo che altrove si è ormai perso, il fenomeno dell’overtourism rischia di stravolgere gli equilibri di un borgo che vuole restare autentico, ma che si ritrova sempre più spesso a dover gestire una folla ben oltre le proprie capacità. La soluzione? Una proposta concreta e, per certi versi, coraggiosa: introdurre una tassa di sbarco per i turisti giornalieri, quelli che arrivano, scattano una foto e se ne vanno, lasciando dietro di sé più problemi che ricordi.

Tassa di Sbarco: una risposta necessaria all’assalto turistico

Durante l’ultimo weekend pasquale, la situazione è diventata emblematica: oltre 100.000 persone hanno letteralmente invaso il piccolo comune, mettendo a dura prova ogni servizio essenziale. In questo contesto, il sindaco Mauro Manzoni ha messo sul tavolo la proposta della tassa di sbarco, pensata proprio per quei visitatori “mordi e fuggi” che usufruiscono delle infrastrutture senza contribuire economicamente al loro mantenimento.

Non si tratta di una misura punitiva, ma di un tentativo di riequilibrare le cose: se chi soggiorna già paga la tassa di soggiorno, perché chi consuma il paese in poche ore dovrebbe essere esentato? L’importo non è ancora stato fissato, ma si parla di integrarlo nei biglietti dei trasporti o di riscuoterlo all’arrivo, con la promessa che ogni euro raccolto sarà reinvestito nel miglioramento di servizi urbani, dalla gestione del traffico alla pulizia delle strade.

Un modello già sperimentato altrove

Non è la prima volta che una realtà italiana sceglie questa strada: basti pensare alle Isole Borromee, dove una tassa simile ha portato a incassi di 1 milione di euro l’anno, tutti reinvestiti nel territorio. Anche Varenna ha già dimostrato di saper valorizzare le risorse provenienti dal turismo: nei primi mesi del 2024, la tassa di soggiorno ha generato 348.000 euro, utilizzati per finanziare l’ufficio turistico, il potenziamento della pulizia, il personale stagionale e manifestazioni culturali come il Varenna Lake Como Festival. Numeri che parlano chiaro: una gestione oculata può davvero fare la differenza e restituire qualità della vita ai residenti, oltre che ai visitatori.

Verso un turismo più sostenibile

L’obiettivo finale è ambizioso ma necessario: costruire un modello di turismo sostenibile, capace di valorizzare le bellezze del Lago di Como senza sacrificarne l’identità. La tassa di sbarco non vuole essere un deterrente, ma un invito a vivere Varenna con tempi più umani, incentivando soggiorni più lunghi e responsabili. Se il progetto funzionerà, potrebbe diventare un esempio virtuoso anche per altre località italiane alle prese con l’overtourism, dimostrando che la tutela del territorio e la qualità dell’accoglienza possono – e devono – andare di pari passo.

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