NASpI 2025: cosa cambia e cosa chiarisce l’INPS nella nuova guida ufficiale
Approfondisci i cambiamenti della NASpI 2025: nuovi requisiti, calcolo dell'importo e nuova guida ufficiale di INPS.
Fonte immagine: ANSA
Dal 2025, il mondo del lavoro si prepara ad accogliere una ventata di novità con la riforma della NASpI 2025, la nuova indennità di disoccupazione che promette maggiore equità e trasparenza per chi si trova senza impiego.
L’obiettivo? Semplificare le regole, chiarire i requisiti e garantire un sostegno concreto a chi, suo malgrado, si ritrova a dover ripartire da zero. Ma cosa cambia davvero e, soprattutto, cosa bisogna sapere per non farsi trovare impreparati?
L’INPS, con la Circolare n. 98 del 5 giugno 2025, ha messo nero su bianco le nuove disposizioni, ridisegnando il panorama dell’indennità di disoccupazione e offrendo finalmente risposte chiare ai tanti dubbi che da tempo accompagnano chi perde il lavoro.
NASpI 2025: i requisiti
Partiamo dai requisiti NASpI: dal 1° gennaio 2025, per poter accedere al beneficio sarà indispensabile aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni che precedono l’inizio dello stato di disoccupazione.
Un requisito che, se da un lato può sembrare stringente, dall’altro garantisce che la prestazione sia destinata a chi ha effettivamente lavorato e contribuito al sistema. Da segnalare, inoltre, che la riforma tocca anche chi ha rassegnato dimissioni volontarie o ha optato per una risoluzione consensuale del contratto a tempo indeterminato nell’ultimo anno, seppur con alcune eccezioni che vale la pena approfondire caso per caso.
Per il calcolo della contribuzione minima, entrano in gioco i contributi obbligatori, figurativi e volontari, mentre vengono esclusi quelli relativi a periodi di malattia, cassa integrazione straordinaria e congedi per l’assistenza a familiari con disabilità. Un dettaglio che può fare la differenza, specie per chi ha attraversato periodi di difficoltà personale o familiare negli ultimi anni.
Come si calcola
Veniamo ora al cuore della questione: il calcolo NASpI. La nuova formula si basa sulla retribuzione media mensile imponibile degli ultimi quattro anni, introducendo un meccanismo più proporzionale e, almeno nelle intenzioni, più giusto. In pratica, per le retribuzioni inferiori a una soglia stabilita annualmente, l’indennità sarà pari al 75% della media, mentre per chi supera quella soglia si aggiunge il 25% della differenza. Il tutto, naturalmente, senza mai sforare il tetto massimo che verrà aggiornato ogni anno per tenere il passo con il costo della vita. Questo nuovo sistema vuole premiare la continuità lavorativa e assicurare che il sostegno sia davvero commisurato alle reali esigenze del lavoratore.
Quando e come presentare la domanda NASpI
Non meno importante è la questione delle tempistiche. La domanda NASpI dovrà essere presentata esclusivamente in modalità telematica all’INPS entro 68 giorni dalla fine del rapporto di lavoro. Una scadenza da non sottovalutare: chi rispetta i tempi vedrà l’indennità partire dall’ottavo giorno successivo alla cessazione, mentre chi si attarda dovrà accontentarsi di una decorrenza dal giorno successivo alla presentazione della domanda.
Vale la pena sottolineare che queste novità rappresentano un deciso passo avanti verso un sistema di tutele più efficiente e vicino alle esigenze reali dei lavoratori. L’auspicio è che la NASpI 2025 riesca davvero a colmare le lacune del passato, offrendo un aiuto concreto a chi si trova a dover ricominciare da capo, senza però dimenticare il valore della partecipazione attiva al mondo del lavoro. Un equilibrio delicato, che solo il tempo dirà se sarà stato raggiunto.
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