Fisco Contenzioso tributario: le 3 novità chiave del decreto CPB

Contenzioso tributario: le 3 novità chiave del decreto CPB

Il decreto CPB introduce digitalizzazione, conciliazione in Cassazione e regole sull'accertamento, semplificando il contenzioso tributario.

5 Giugno 2025 14:00

In un’Italia dove il Contenzioso tributario è spesso sinonimo di lungaggini, formalismi e un’infinità di scartoffie, arriva finalmente una ventata di aria fresca: il decreto Concordato Preventivo Biennale (CPB) cambia le regole del gioco e punta dritto verso un sistema più snello, digitale e orientato alla soluzione.

Addio, dunque, al vecchio rito della carta bollata. La digitalizzazione documenti diventa la nuova bussola per orientarsi nei meandri della giustizia tributaria. Ora basta una semplice attestazione di conformità del difensore tra il file PDF e la copia digitalizzata: non serve più presentare gli originali cartacei, eliminando di fatto uno degli ostacoli più fastidiosi per chi si trova a dover gestire una controversia con l’amministrazione finanziaria.

Le novità del decreto CPB sul contenzioso tributario

Ma la vera sorpresa del decreto CPB arriva con l’estensione della conciliazione Cassazione. Fino a ieri, chi aveva un ricorso pendente davanti alla Suprema Corte si vedeva tagliato fuori da qualsiasi possibilità di accordo: una sorta di punto di non ritorno, che lasciava spazio solo allo scontro frontale.Un cambio di prospettiva che non solo alleggerisce il carico della Cassazione, ma soprattutto offre alle parti una chance concreta di chiudere la partita in modo ragionevole, senza trascinare all’infinito dispute che, spesso, si riducono a una questione di principio più che di sostanza. È una vera e propria rivoluzione copernicana, che ribalta il paradigma: prima si cerca un accordo, solo dopo – e solo se necessario – si va allo scontro.

Il decreto CPB non si ferma qui. Sul fronte dell’accertamento con adesione, arriva una stretta significativa: d’ora in poi, il contribuente avrà una sola possibilità di negoziare con l’Agenzia delle Entrate prima che venga notificato l’accertamento formale. Ora, chi vuole davvero chiudere la partita dovrà farlo subito, senza giocare al ribasso. Un messaggio chiaro, che mira a responsabilizzare entrambe le parti e a rendere più efficiente l’intero sistema.

Cosa cambia per professionisti e contribuenti

Cosa cambia, in concreto, per professionisti e contribuenti? Innanzitutto, la possibilità di gestire tutto – o quasi – da remoto, con un notevole risparmio di tempo e risorse. Ma soprattutto, la consapevolezza che il contenzioso tributario non è più la strada maestra, ma l’extrema ratio, da percorrere solo quando ogni tentativo di dialogo e conciliazione è fallito. In questo nuovo scenario, la digitalizzazione documenti non è solo una questione di tecnologia, ma diventa il simbolo di un approccio più moderno e razionale alla giustizia fiscale.

Il vero valore aggiunto di questo decreto CPB, però, sta nell’effetto domino che potrebbero generare. Riducendo i tempi e i costi delle controversie, si crea un clima di maggiore fiducia tra contribuenti e amministrazione. Il messaggio è chiaro: il fisco non è più un nemico da combattere a colpi di ricorsi, ma un interlocutore con cui dialogare, magari anche in modo acceso, ma sempre nel rispetto delle regole e con l’obiettivo di trovare una soluzione condivisa.

 

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