Auto elettrica, ma a che prezzo? In Italia ricaricare costa più che altrove
L'Italia tra i Paesi più costosi per ricaricare auto elettriche nel 2024. Prospettive di crescita del mercato e riduzione dei costi nel 2025.
Quando si parla di Italia e di mobilità sostenibile, si apre un capitolo particolarmente spinoso sul fronte dei costi ricarica delle auto elettriche. Non è un mistero che il Belpaese sia tra i più “salati” d’Europa per quanto riguarda la spesa da sostenere per alimentare i veicoli elettrici. E se da una parte la tecnologia avanza a passo spedito, dall’altra le famiglie e gli automobilisti si trovano spesso a fare i conti con cifre che, nel confronto con il resto del continente, lasciano più di qualche perplessità.
Un’analisi recente del sito irlandese Switcher.ie, infatti, fotografa la situazione senza troppi giri di parole: l’Italia si piazza al settimo posto tra i Paesi europei dove la ricarica di un’auto elettrica pesa di più sul portafoglio. Una posizione tutt’altro che invidiabile, se si considera che per una ricarica completa si arriva a sborsare ben 20,30 euro. Un dato che fa riflettere, soprattutto se messo a confronto con la media europea, che si ferma a 13,83 euro.
Ricarica elettrica: perché in Italia si paga fino al 50% in più rispetto all’Europa
Non basta. Se si analizza il costo per ogni 100 chilometri percorsi, la differenza diventa ancora più marcata: in Italia la media è di 5,57 euro, mentre nel resto d’Europa ci si attesta su valori decisamente più contenuti, intorno ai 3,79 euro. Numeri alla mano, il nostro Paese si conferma un territorio dove la transizione elettrica, almeno sotto il profilo economico, procede a fatica.
A guidare la classifica dei Paesi meno “amici” delle tasche degli automobilisti elettrici troviamo la Germania, dove una ricarica completa raggiunge la cifra record di 25,73 euro (e ben 7,06 euro ogni 100 km). Seguono a ruota Danimarca e Irlanda, a dimostrazione che il nodo dei costi di ricarica non è solo italiano, ma interessa buona parte dell’Europa occidentale. Un paradosso curioso, se si pensa che proprio questi Paesi sono anche quelli dove la diffusione dei veicoli elettrici e ibridi è più capillare, segno che la domanda, in certi casi, riesce a resistere anche di fronte a tariffe poco allettanti.
All’opposto, il quadro cambia radicalmente se ci si sposta nell’Europa sudorientale. Qui, in nazioni come la Turchia, la Georgia e il Kosovo, ricaricare un’auto elettrica è quasi un affare: si va dai 4,05 euro della Turchia (appena 1,11 euro ogni 100 km) ai poco più di 4,50 euro degli altri Paesi citati. Ma, come spesso accade, il rovescio della medaglia non tarda a farsi vedere: la penetrazione dei veicoli elettrici in queste aree resta marginale, frenata sia dai prezzi d’acquisto ancora proibitivi sia da una rete di infrastrutture che definire “a macchia di leopardo” è quasi un eufemismo.
L’Italia tra i Paesi più costosi per ricaricare l’auto green
Eppure, nonostante tutte queste difficoltà, il mercato mostra segnali che non possono essere ignorati. Guardando alle previsioni per il mercato 2025, le prospettive sembrano più rosee di quanto si potrebbe immaginare. In diversi Paesi europei, Italia compresa, si prevede un vero e proprio boom nelle vendite di veicoli elettrici, con incrementi che in alcuni casi potrebbero toccare il 140%. Un trend trainato non solo dalla graduale riduzione dei prezzi dei veicoli nuovi, ma anche dalla crescita del mercato dell’usato e dal costante miglioramento delle infrastrutture di ricarica, soprattutto nei centri urbani più popolosi.
Secondo gli esperti di Switcher.ie, il 2025 potrebbe rappresentare un punto di svolta epocale per la mobilità elettrica in Europa. La fine della crisi energetica e una maggiore stabilità dei prezzi dell’elettricità potrebbero finalmente spingere anche i più scettici a compiere il grande salto. Ma, come spesso succede, il diavolo si nasconde nei dettagli: restano infatti da affrontare alcune sfide cruciali, prima fra tutte la necessità di abbattere i costi ricarica e di rendere più capillare la rete di infrastrutture, soprattutto nelle aree meno servite e nei piccoli centri.
In definitiva, la corsa verso la mobilità elettrica in Italia è tutt’altro che in discesa. Ma, tra difficoltà e opportunità, il vento del cambiamento sembra ormai inarrestabile. Il mercato 2025 sarà il vero banco di prova: solo allora sapremo se l’auto elettrica avrà davvero conquistato il cuore (e il portafoglio) degli italiani, oppure se resterà ancora a lungo un sogno riservato a pochi pionieri.
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