Lavoro Ispezioni INL in aumento: milioni di euro recuperati da irregolarità

Ispezioni INL in aumento: milioni di euro recuperati da irregolarità

Nel 2025 l’INL ha incrementato del 17% le ispezioni sul lavoro, con un focus su sicurezza e contributi recuperati per 42 milioni di euro.

30 Maggio 2025 14:00

Nel primo trimestre del 2025, il panorama dei controlli sul lavoro in Italia si presenta profondamente trasformato, segnando una netta accelerazione delle attività di ispezioni e prevenzione. In questo scenario, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) si conferma protagonista indiscusso, intensificando la propria azione di tutela e affermandosi come vero e proprio presidio di legalità e sicurezza. I dati raccolti nei primi tre mesi dell’anno non lasciano spazio a dubbi: la strategia adottata si traduce in numeri che raccontano di una crescita costante, ma anche di una maggiore incisività nelle azioni messe in campo.

Tra gennaio e marzo, le ispezioni lavoro 2025 hanno raggiunto quota 35.744, un dato che sale ulteriormente – fino a 38.263 – se si considerano anche le verifiche amministrativo-contabili. Rispetto allo stesso periodo del 2024, si registra così un aumento del 17%, segno evidente di una volontà precisa di non lasciare zone d’ombra nei luoghi di lavoro e di elevare il livello di controllo a garanzia dei diritti dei lavoratori. Questa crescita non è solo quantitativa, ma soprattutto qualitativa: la selezione dei target, infatti, è frutto di un affinamento delle tecniche di intelligence, che consente di indirizzare le verifiche dove più alto è il rischio di irregolarità.

INL: una scelta efficace

L’efficacia di questa nuova impostazione di INL trova conferma nell’incremento delle pratiche irregolari individuate: ben 15.882 nei primi tre mesi dell’anno, con un balzo del 20% rispetto alle 13.265 dell’anno precedente. Un dato che, se da un lato testimonia la presenza ancora diffusa di comportamenti non conformi, dall’altro mette in luce la capacità dell’ispettorato di agire con maggiore precisione chirurgica, colpendo laddove le criticità risultano più gravi e diffuse. Non si tratta, dunque, di un semplice aumento delle ispezioni, ma di un vero salto di qualità nell’attività di contrasto al lavoro irregolare.

Particolare attenzione durante le ispezioni è stata riservata al tema della salute e sicurezza lavoro, un ambito che, negli ultimi anni, ha assunto un rilievo crescente nel dibattito pubblico e nelle politiche di prevenzione. Nel primo trimestre del 2025, sono state effettuate 13.367 ispezioni specifiche in materia di sicurezza, con un incremento del 28% rispetto al 2024. Questo dato non è solo una cifra: rappresenta la risposta concreta alla necessità di prevenire infortuni e malattie professionali, soprattutto in quei settori e in quei contesti dove il rischio è strutturale e costante. È qui che si gioca la partita più importante, quella della tutela della vita e della salute di chi ogni giorno opera in ambienti spesso difficili e insidiosi.

Lotta al lavoro nero

Non meno rilevante è il trend che riguarda il lavoro nero, da sempre uno dei fenomeni più insidiosi e difficili da sradicare. Nei primi mesi del 2025, si registra una diminuzione dei casi rilevati, un segnale che lascia ben sperare e che sembra indicare una maggiore consapevolezza da parte dei datori di lavoro rispetto ai rischi – non solo sanzionatori, ma anche reputazionali – legati alle violazioni. Un risultato che va ascritto sia all’azione di prevenzione messa in campo dall’ispettorato, sia a una progressiva evoluzione culturale che sta portando sempre più aziende a scegliere la via della regolarità e della trasparenza.

Sul fronte economico, il bilancio delle attività ispettive parla chiaro: il recupero contributi e premi assicurativi ha raggiunto la cifra di 42.711.527 euro, con un incremento del 12% rispetto ai 38.102.436 euro del primo trimestre 2024. Un risultato che non rappresenta solo un beneficio per le casse dello Stato, ma che assume un significato più profondo, perché va a rafforzare il sistema di tutele previdenziali e assicurative su cui si fonda il nostro welfare. In altre parole, ogni euro recuperato è un tassello in più a garanzia della sicurezza e della dignità dei lavoratori.

Alla luce di questi dati, appare evidente come l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) stia consolidando il proprio ruolo strategico, non solo come organo di controllo, ma come punto di riferimento per la promozione di un mercato del lavoro più equo e sicuro. L’azione di contrasto alle irregolarità si accompagna a un impegno costante sul fronte della prevenzione e della formazione, nella consapevolezza che solo un approccio integrato può produrre risultati duraturi. Il futuro delle ispezioni lavoro 2025 si gioca, dunque, su questo doppio binario: da un lato la fermezza nei controlli, dall’altro la capacità di accompagnare le imprese verso modelli organizzativi più moderni e rispettosi delle regole.

In conclusione, i primi tre mesi del 2025 segnano una svolta importante per la tutela della salute e sicurezza lavoro e per il rafforzamento della legalità nei luoghi di lavoro. L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) si conferma baluardo della trasparenza e della correttezza, un alleato prezioso per tutti coloro che credono in un sistema produttivo fondato sul rispetto delle regole e sulla valorizzazione del capitale umano. Un percorso ancora lungo, certo, ma che oggi appare più solido e promettente che mai, grazie a risultati concreti e a una visione chiara del futuro.

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