Fisco Scadenza rottamazione cartelle in arrivo: cosa succede a chi non paga

Scadenza rottamazione cartelle in arrivo: cosa succede a chi non paga

Tutte le scadenze della rottamazione quater 2025, con focus su pagamenti rateali, benefici e conseguenze per chi non rispetta i termini.

28 Maggio 2025 10:37

La rottamazione quater rappresenta un’opportunità di rilievo per i contribuenti che desiderano sanare i propri debiti fiscali in modo agevolato. Tuttavia, questa iniziativa richiede una scrupolosa attenzione alle scadenze dei pagamenti, pena la perdita dei benefici concessi e il ritorno alle procedure ordinarie di riscossione.

Le scadenze della rottamazione quater

Un aspetto cruciale di questa misura è la possibilità di regolarizzare i debiti affidati all’agente della riscossione tra gennaio 2000 e giugno 2022. Per i contribuenti che hanno aderito, il calendario delle scadenze si snoda lungo un percorso ben definito: la prossima tappa significativa è fissata al 31 maggio 2025, quando sarà dovuta l’ottava rata. È interessante notare che, grazie alla combinazione di festività e un periodo di tolleranza di cinque giorni, i pagamenti effettuati entro il 9 giugno 2025 saranno comunque considerati validi.

Per coloro che sono stati riammessi alla sanatoria, è prevista una scadenza specifica: il primo versamento dovrà essere effettuato entro il 5 agosto 2025. Da quel momento, si aprono due opzioni: il saldo unico entro il 31 luglio 2025 oppure una dilazione in dieci rate consecutive da completare tra il 2025 e il 2027. Anche in questo caso, ogni scadenza gode di un margine di tolleranza di cinque giorni, un dettaglio che può fare la differenza per chi gestisce scadenze multiple.

Cosa succede a chi non paga

Non rispettare le tempistiche stabilite comporta conseguenze significative. In caso di mancato pagamento, il contribuente decade immediatamente dai benefici della sanatoria. Questo implica il ripristino delle normali attività di recupero da parte dell’amministrazione, con l’aggiunta di interessi e sanzioni. Inoltre, i versamenti già effettuati verranno considerati come semplici acconti, senza alcuna possibilità di recuperare i vantaggi precedentemente accordati.

Un ulteriore elemento di attenzione riguarda gli interessi applicati sugli importi dovuti. A partire dal 1° novembre 2023, è previsto un tasso annuo del 2%, che si aggiunge all’importo delle rate. Questo aspetto rende ancora più importante rispettare le scadenze, per evitare un ulteriore aggravio economico.

È fondamentale sottolineare che la definizione agevolata si perfeziona esclusivamente con il pagamento integrale di tutte le rate entro i termini stabiliti. Questo principio è alla base della sanatoria e ne garantisce l’efficacia. Alla scadenza della prima rata, tutte le rateazioni in corso relative ai debiti inclusi nella rottamazione verranno automaticamente revocate, consolidando il nuovo piano di pagamento.

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