Fisco Accise sugli alcolici: le novità per le imprese

Accise sugli alcolici: le novità per le imprese

Arrivano le accise sulle bevande alcoliche: scopri normativa, esenzioni, prospettive europee e focus su compliance e innovazioni del settore.

15 Maggio 2025 14:30

Il mondo delle accise sugli alcolici in Italia rappresenta un intricato intreccio di normative, tasse e controlli che si applicano a ogni singola goccia di vino, birra o liquore prodotta e commercializzata. Questo sistema, regolato dal Testo Unico Accise (D.lgs. 504/1995), stabilisce che l’accisa è un’imposta monofase, applicata una sola volta durante il ciclo commerciale del prodotto. Diventa esigibile in momenti specifici, come quando il prodotto viene immesso al consumo, rendendo ogni fase della produzione e distribuzione cruciale per la conformità normativa.

Tra i prodotti soggetti a tale tassazione rientrano birra, vino, bevande fermentate, alcool etilico e prodotti intermedi. Non sono esclusi nemmeno i prodotti più innovativi come il vino dealcolizzato e biologico, dimostrando come la normativa riesca ad abbracciare le nuove tendenze di mercato. Tuttavia, per questi prodotti è obbligatoria la produzione all’interno di un deposito fiscale autorizzato, una struttura che consente la movimentazione dei beni in regime di sospensione d’imposta, garantendo al contempo la sicurezza fiscale e il rispetto delle regole.

Le accise sugli alcolici hanno delle eccezioni

Il sistema delle accise sugli alcolici prevede però delle eccezioni, pensate per semplificare alcune realtà specifiche. Ad esempio, le produzioni private destinate esclusivamente all’uso personale, purché non finalizzate alla vendita, sono esenti dall’imposta. Analogamente, sono previste esenzioni alle accise per l’alcool completamente denaturato o per quello utilizzato in prodotti non destinati al consumo umano, come cosmetici, detergenti e medicinali, oppure impiegato per scopi tecnici e scientifici.

In questo complesso ecosistema, diverse figure autorizzate svolgono ruoli fondamentali. Il depositario autorizzato, ad esempio, può produrre e movimentare prodotti in sospensione d’imposta, mentre il destinatario registrato è abilitato esclusivamente a ricevere tali beni. Un ruolo di particolare rilievo è quello del SOAC (Soggetto Operatore Autorizzato di Compliance), che rappresenta un modello innovativo per promuovere trasparenza e collaborazione tra operatori e amministrazione, garantendo così un elevato livello di compliance.

Un’altra importante evoluzione del sistema è rappresentata dalla digitalizzazione. L’estensione del sistema EMCS (Excise Movement and Control System) a tutte le movimentazioni intra-UE, come stabilito dalla direttiva (UE) 2020/262, è un chiaro esempio di come la tecnologia stia rivoluzionando il settore. Questo cambiamento non solo richiede agli operatori di adattarsi tecnologicamente, ma offre anche strumenti più efficaci per contrastare le frodi e migliorare l’efficienza complessiva.

Per gli operatori del settore, comprendere e rispettare queste normative non è solo un obbligo legale, ma anche una competenza strategica.

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